Su Tudor
—“Non lo conosco, non saprei. A detta di qualcuno l’allenatore croato ha un bel caratterino… In questo momento, con le prime donne dello spogliatoio azzurro, non c’è assolutamente bisogno di un carattere particolare. Ho sentito che negli allenamenti tante cose non sono state provate. Preferisco non giudicare le cose che non vedo. Certe ingenuità e distrazioni, a questi livelli, non sono concepibili. Ci vuole concentrazione, gli avversari si conoscono. Una volta, ai miei tempi, si studiava ogni avversario in tutte le sue caratteristiche. Oggi, si parla di un calcio diverso in tutto. Nel calcio odierno, però, i difensori non sanno marcare. Ritorno di Marino? Pierpaolo è stato, insieme a De Laurentiis, colui che rifondato quel Napoli che, negli anni, è cresciuto. Marino ha una grande esperienza e sarebbe anche un ritorno piacevole. È una figura importante nel calcio italiano e internazionale. Cosa ho pensato della formazione titolare contro l'Empoli? Sconcertato, sicuramente. Togliere due pedine importanti come Kvara e Zielinski, salvo poi inserirli nel secondo tempo… Si vede che la testa era altrove. Non so se abbia ragione o torto, ma il mestiere dell’allenatore è questo. Oggi chiedono tutti la testa di Garcia, ma mantenere la lucidità, in ogni circostanza, è doveroso. La gara dell’Empoli, di grande applicazione, non è una sorpresa. Tante squadre, nel calcio odierno - chiude Bruscolotti - praticano aggressione e verticalizzazione”.
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