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calcionapoli1926 interviste Chiariello critica Conte: “È il primo colpevole! Ha scaturito problemi di sfiducia”

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Chiariello critica Conte: “È il primo colpevole! Ha scaturito problemi di sfiducia”

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Il noto giornalista spara a zero sul conto del tecnico azzurro: l'analisi di Bologna-Napoli ai microfoni di Canale 21
Alex Iozzi

Umberto Chiariello, giornalista, è intervenuto in data odierna ai microfoni di Canale 21, durante la trasmissione "Campania Sport", recitando il proprio consueto editoriale post-partita del Napoli. Nel corso della diretta, il noto supporter azzurro ha analizzato la prestazione offerta dagli uomini di Antonio Conte nella sconfitta esterna patita in occasione della sfida, valevole per l'11ª giornata del campionato 2025/26 di Serie A, contro il Bologna targato "Vincenzo Italiano".

"Ha detto cose terribili! Chi non si sente coinvolto, non rende", Chiariello attacca Conte nel post-partita di Bologna-Napoli

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"Con l'Eintracht Francoforte, Conte ha raccontato pietose bugie per mascherare una situazione complicata. Il Napoli aveva giocato male: con attenti, senza idee, producendo poco... Ma secondo Antonio era mancato solo il gol. Non è così; e chi ha occhi per vedere lo sa. A Bologna la catastrofe si è materializzata del tutto, ma non è un caso isolato. Una squadra che in 15 partite ne perde 5 e che in 11 partite di campionato ne perde 3, con lo Scudetto sul petto e con 200 milioni di campagna acquisti, ha dei problemi seri ed evidenti.


Una squadra che su 8 trasferte ha vinto solo contro Sassuolo e Fiorentina, che si è dimostrata una squadra derelitta fino a oggi. Nelle successive 6 trasferte, il Napoli ha trionfato a Lecce sull'unica palla inattiva sfruttata fino a oggi senza tirare in porta. Ha perso a Manchester con molte attenuanti, ha perso col Milan avendo 38' di superiorità numerica che non ha saputo sfruttare per rimontare il 2-1. Ha giocato a Torino e l'ha persa entrando in campo in punta di scarpini, a detta di Conte. E oggi ha giocato a Bologna ed è stato sovrastato in tutto e per tutto da una squadra che ha fatto turnover con sei uomini, pur avendo una rosa infinitamente inferiore a quella del Napoli, che invece di turnover ne ha fatto zero. Ha riproposto gli undici che hanno giocato con l'Eintracht Francoforte, pur avendo due giorni in più di riposo.

Conte oggi ha alzato bandiera bianca. Ha detto cose terribili, peggio della squadra che si è vista in campo. [...] Nell'inquisizione spagnola venivano messi al rogo gli eretici e gli empi pubblicamente: oggi Conte ha fatto lo stesso con la propria squadra. 'Non li posso difendere. Non hanno passione. Non hanno cuore', che è l'accusa peggiore che si può fare a una squadra. E ha aggiunto una cosa che lascia davvero perplessi: 'Ne ho parlato con la società'. E che vuol dire? Cosa vuol dire? Che ti vuoi dimettere? Cosa vuol dire ne ho parlato con la società? Vuoi un controllo serrato della vita privata dei calciatori? Cosa significa ne ho parlato con la società? Questa è la frase oscura che aleggia in tutto il discorso. Cosa deve fare la società oltre a averti dato pieni poteri, tutti i soldi che hai chiesto, tutto lo staff che hai chiesto e tutti i calciatori che hai chiesto?.

È un problema di fiducia. Noa Lang entra e si fa ammonire perché è nervoso, perché entra sul 2-0. Neres non ha toccato un pallone. La gente che non si sente coinvolta, non rende. Vedete nel Bologna: turnover continuo con una rosa che è infinitamente inferiore al Napoli. Pensate che il Napoli ha speso oltre 30 milioni per Noa Lang, ma entra e non incide. Ne ha spesi 28 per Neres, ma entra e non incide. Cambiagi, che l'hanno preso a quattro spiccioli, due fave e tre noccioline, entra e incide. Perché sono coinvolti, tutti. E allora ha ragione Conte: la colpa è sua, principalmente sua, come i meriti sono stati i suoi. Nello scudetto l'anno scorso, tantissimi meriti; ma quando si tratta di gestire la doppia competizione e un gruppo ampio, va in difficoltà.

Conte ha paura che questo gruppo si sciolga, ma è lui il leader, è lui che deve trovare una soluzione e coinvolgere i calciatori. [...] Forse bisogna aspettare la catastrofe per avere un moto di orgoglio tipo Napoli-Inter. C'eravamo illusi di aver ritrovato il Napoli; in realtà, quella è stata la miglioria prima della morte, perché in questo momento a Napoli l'encefalogramma è piatto".