Sullo spogliatoio
—"Ho frequentato gli spogliatoi, ma ai miei tempi si diceva che se non sentivi l’odore del campo non potevi parlare di calcio e invece oggi sempre più addetti ai lavori sembra che sappiano tutto, ma nello spogliatoio ci sono stati poche volte. Il calciatore andava a discutere il contratto annuale da solo, senza intermediari. Oggi invece il calciatore è un’azienda che produce milioni di euro all’anno ed ha a disposizione avvocati, procuratori, intermediari per cui il calcio di oggi è un altro sport rispetto a quello di 37 anni fa. L’unica cosa che rimpiango della mia vita calcistica sono i tanti infortuni che mi hanno procurato tanta sofferenza da calciatore, ma anche tanta voglia di riscatto".
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