Qual è il segreto del suo successo secondo lei?
"Credo che questo dipenda da diversi fattori. Jude è innanzitutto un calciatore di qualità tecnica superiore, lo era fin da ragazzino. Ha mezzi che solamente i campioni vantano nel loro repertorio tecnico. Dall'altra parte sa reggere molto bene anche le pressioni ed è proprio nei momenti difficili e importanti che viene fuori tutta la sua personalità. Il suo entourage è stato bravo a guidarlo e consigliarlo, aspettando l'opportunità giusta per fargli fare il grande salto in carriera senza avere troppa fretta. Io ho sempre saputo dentro di me che Jude era destinato a fare cose davvero strepitose. Lo dicevo già ai tempi del Birmigham, quando lo definivo un calciatore in grado di segnare un'epoca. A tutti ripetevo che, a prescindere dal raggiungimento dei nostri obiettivi stagionali, stavamo aiutando un giovane predestinato a tirare fuori tutto il suo talento per diventare grande e fare, un giorno, le fortune del calcio intero. E così è stato".
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