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Belleri: “Gasperini al Napoli? Convivenza possibile con De Laurentiis, vi spiego”

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Intervenuto ai microfoni di 1 Station Radio, l'ex calciatore si è espresso sul possibile approdo del tecnico nerazzurro al club partenopeo: le sue parole
Raffaele Troiano

Manuel Belleri, ex calciatore e direttore tecnico dell’Accademia Milan a Tokyo, è intervenuto a 1 Station Radio durante il programma 1 Football Club condotto da Luca Cerchione, dove ha parlato di un possibile approdo di Gian Piero Gasperini al Napoli, ma non solo. Ecco quanto, delle sue parole, è stato evidenziato dalla nostra redazione!

Belleri: "Vedere Gasperini al Napoli non è impossibile, vi spiego perché"

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Di seguito le dichiarazioni di Manuel Belleri ai microfoni di 1 Station Radio: "Il calcio sta crescendo in un Paese come il Giappone? Hanno provato a portare alcuni giocatori, come Torres ed Iniesta. Si cerca di cerare appeal, anche se il livello è ancora basso rispetto a quello europeo. Attraverso giocatori che possono portare attenzione, si cerca di innalzare il livello delle gare. In Giappone hanno la tendenza di valorizzare quel che hanno in casa. Attraverso le scuole, le università hanno delle squadre con le quali valorizzare i propri talenti. Per quanto riguarda la J-League, invece, il mercato è aperto come in tutti gli altri campionati".


Su Gasperini al Napoli: "Per quello che sta facendo vedere all’Atalanta, è un tecnico di grandissimo livello. È riuscito ad aprire tanti cicli. La società lo ha appoggiato in tutto e sta avendo dei grandissimi risultati. Se fossi stato presidente dell’Atalanta avrei fatto la stessa cosa. È un allenatore che mi piace tantissimo, capace di valorizzare i propri calciatori. Gasperini richiede carta bianca e questo potrebbe costituire un problema in alcuni club. Ciononostante, mi piacerebbe vederlo a Napoli, sarebbe la valorizzazione del patrimonio della squadra azzurra. Convivenza difficile con De Laurentiis? È vero. Tuttavia, ho avuto Spalletti come allenatore, ed è un tecnico che vuole avere in pungo la situazione. Eppure, Luciano è rimasto due anni a Napoli, riuscendo a vincere uno scudetto. È importante anche riuscire a convivere, così come avvenuto tra De Laurentiis e Spalletti. Dunque, perché no anche con Gasperini?".

Sul Napoli di quest'anno: "Sono dei cicli che nascono e finiscono. Quando è andato via Luciano è finito un ciclo, con l’arrivo di Garcia si pensava ad un progetto diverso. Il tecnico ha avuto delle difficoltà, si è cercato di sistemare qualcosa con Mazzarri ma anche lui a riscontrato delle problematiche. Quello che c’è da salvare è che nelle esperienze negative c’è sempre da imparare. Pensavo che il Napoli potesse aprire un ciclo vincente per tre o quattro anni ma, a volte, basta davvero poco per perdere il vantaggio. La bontà di una gestione, però, passa anche da questi errori".

Sul Milan: "Cosa è mancato per giocarsi la seconda stella con i nerazzurri? L’Inter sta facendo lo stesso campionato che ha fatto il Napoli la passata stagione. Più dei demeriti dei rossoneri, dunque, andrebbero sottolineati i meriti dell’Inter. Sicuramente può esserci stato qualche alto e basso di troppo per la squadra di Pioli, con un gioco che rischiava di essere prevedibile. Ciononostante, chi sta facendo un campionato straordinario è l’Inter".

Su Bologna: "Credo che Thiago Motta sia colui che ha cementato il tutto. Quando è arrivato ero il primo in attesa di vedere. Si erano fatti altri nomi e speravo che arrivassero tecnici maggiormente in vista. Tuttavia, ad oggi il Bologna è la squadra che gioca meglio tra quelle che sono lì a lottare per la Champions. I felsinei stanno meritando il quarto posto ed è frutto del lavoro di una società solida e del tecnico".

Su Accrdi al Napoli: "All’Empoli c’è una rete di scout che fa la differenza. Le scelte del direttore sportivo sono importanti, ma la scrematura viene fatta dagli addetti ai lavori. Dunque, quella del DS è una scelta importante, ma deve poter essere supportato da quelli che sono i suoi uomini di lavoro. Spesso, non sempre un direttore sportivo riesce a portarli con sé. Ciò detto, Accardi è un ottimo dirigente e credo possa far bene in azzurro".

Sulle dimissioni di Sarri: "Vedendo Sarri da fuori, mi sembra un allenatore da cui puoi aspettarti questa scelta. Non credo abbia voluto congedarsi dalle sue responsabilità, ma penso abbia riconosciuto di non poter più trarre il massimo dalla squadra. Baldini era così, così come De Zerbi. Sono allenatori che non guardano ai soldi".

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