La minaccia è considerata credibile in base a come la vittima la racconta e la percepisce. L’indagato in Italia ha diritto a mentire, la persona offesa ha invece l’obbligo di dire la verità. Io posso difendermi dicendo che la mia giacca è rossa ma se vado a testimoniare come vittima di un reato devo dire la verità. Ci sono decine di processi in cui la parola della persona offesa è stata decisiva per arrivare a sentenza.
Sono contrario al sensazionalismo giudiziario. È vero che in campo ci si dice di tutto, ma non mi sembra che dopo ogni litigio accade quello che è accaduto a San Siro. Per mettere in moto questo meccanismo è evidente che qualcosa di strano sia accaduto. Il difensore del Napoli non ha voluto cavalcare questa vicenda. Queste vicende devono innescare una riflessione ma senza creare schieramenti: ricordo però che la parola della persona offesa può bastare come prova".
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