Credo che questo libro sia stato, per lui, un modo per fare ordine, per raccontare tutto ciò che gli è successo in carriera. È arrivato a un punto in cui può guardarsi indietro e fare un bilancio, anche perché ora è in Nazionale e non più immerso nel quotidiano stress dei club. Probabilmente ha avuto anche più tempo per riflettere. Per me non lo ha fatto per creare polemiche o tensioni, ma proprio per un’esigenza personale. Come dicevo prima, lo vedo come una persona sincera. E forse, in passato, alcune cose non le ha dette proprio per non alimentare ulteriori pressioni. Alla fine resta uno che vive per il campo, un uomo di calcio. E fare un bilancio della propria carriera, mettendo nero su bianco anche i momenti difficili, è assolutamente legittimo: ha vissuto situazioni forti, che magari non hai tempo di elaborare subito, ma che col tempo senti il bisogno di raccontare.”
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