Le dimissioni possono essere la soluzione a questa intricata storia?
“Sono operazioni sempre molto delicate. In venticinque anni di carriera non ho mai trovato un presidente a cui piace buttare dei soldi. Credo, dunque, che si debba trovare una linea comune per andare avanti. Ripeto che non si può cominciare una nuova stagione con un allenatore sfiduciato e, pertanto, con il rischio di doverlo sostituire a settembre. Bisognerà fermarsi e, con molta intelligenza, trovare una linea di uscita. Se si sceglie di dare fiducia a Tudor, bisognerà investire tanti soldi e cambiare diversi uomini. Ero stato il primo ad anticipare questa situazione, seppure mi abbiano preso per folle. Quando scegli un tecnico come Tudor sai già chi vai a prendere. Ad oggi, servono idee molto chiare. Bisogna comprendere che, senza gli introiti della Champions, non si può pensare a sostituire dieci titolari. Sono numeri folli che nessuna squadra italiana può permettersi. Ricordo sempre che, quando si parlava di rinnovo di Cavani, con De Laurentiis, si facevano ipotesi diverse in base alla possibilità di qualificarsi in Champions, ed era giusto”
È sorpreso dal colpo Conte per il Napoli?
“Sono stato, fin dall’inizio, uno scettico. Non credevo assolutamente ad una operazione del genere. La trovavo molto forte. Sono numeri importantissimi, ma è anche vero che, dopo un’annata disastrosa, l’unico modo che il presidente aveva per risalire la china e ritrovare consensi era una operazione che potremmo definire cinematografica, con un tecnico molto importante. Al patron piace sempre parlare molto di cinema e questo bel film, con il suo grande regista, avrà anche bisogno di attori altrettanto grandi”
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