C’è una rivoluzione in atto ovunque.
"Temo che dovremmo aspettare ancora un po’ di giorni, perché comunque la situazione all’Inter mi sembra ancora da definire. Se Inzaghi vince la Champions, tutto bene. Ma se dovesse perderla, si finirebbe per dimenticare che in tre anni è andato due volte in finale: le sconfitte lasciano ferite".
Il Napoli è indirizzato su nomi che scuotono.
"De Bruyne è stato un fenomeno. Nel pieno della sua carriera è stato tra i più forti centrocampisti europei, per eleganza ed intelligenza forse il più bello. Ma non è più un ragazzino, anzi; e però ha un suo charme, ha esperienza internazionale, saprebbe come inserirsi. Una tentazione, ma con il rischio dell’età".
Chi allenerà il Napoli di che cosa avrà ancora bisogno?
"La squadra è inferiore ad altre, Conte è stato bravissimo a capovolgere i pronostici. Ma Allegri è l’uomo giusto per chiunque, lo sarebbe anche per il Napoli, che come gruppo gli piace".
Cosa può impedire questo intreccio tra Conte e Allegri?
"Non le questioni economiche, secondo me. Perché De Laurentiis ha dimostrato di saper riconoscere il giusto ai tecnici e poi immagino che per regalarsi Max gli farebbe un’offerta irrinunciabile. Ma servirebbe, a corredo, di una campagna acquisti di qualità. Il discorso vale anche per Conte e per la Juventus: non c’entrano i soldi, ma le idee".
Cosa consiglierebbe al suo “figlioccio” Allegri?
"La casa. Gli direi di andare a vedere se è libera quella in cui ho abitato nei miei pochi mesi a Napoli, nel ‘98. Era a Marechiaro, poggiata sull’acqua in pratica. Conosco i proprietari, se non sono cambiati, se vuole posso metterci una buona parola…".
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