Svolta Atalanta oppure il Lecce è stato davvero troppo poca cosa per contrastare i bergamaschi?
“Questa è da verificare. Il Lecce non è partito bene, Di Francesco deve ancora trovare la quadra, ha già subito troppi gol. L’Atalanta però ha sempre grandi qualità. Credo che a Bergamo volessero questa vittoria, ma bisognerà capire se ci sarà continuità, altrimenti sarà stata una vittoria scaturita soprattutto dai demeriti del Lecce. Vedremo nelle prossime giornate. Senza nulla togliere all’Atalanta, che ha giocatori importanti. E poi, Lookman per loro è troppo determinante: un calciatore che sposta gli equilibri in Serie A e che fa gola a tanti club. Inter e Napoli non sono riuscite a prenderlo, ed è un peccato. Speriamo, dunque, ritorni a disposizione di Juric.”
La vittoria convincente del Napoli contro la Fiorentina è stata la gara della maturità?
“La definirei la gara della consapevolezza della propria forza rispetto a tutti gli avversari. È una squadra che sa che ci possono essere dieci minuti di sofferenza, ma sa anche che alla lunga può vincere qualsiasi partita. Mi sembra una formazione ormai esperta, che cresce partita dopo partita. Le vittorie aiutano a vincere: ricordiamocelo sempre. Non dico che sia un Napoli perfetto, ma quasi. Il campionato è lungo, lo sanno bene, e non si esaltano. Conte fa bene ad arrabbiarsi per l’ultimo quarto d’ora: un allenatore vive di psicologia e a volte una dichiarazione forte o una litigata serve a tenere alta la tensione nell’ambiente.”
Esordio clamoroso di Rasmus Hojlund: che cosa dobbiamo aspettarci da questo ragazzo?
“Segnare all’esordio è sempre importante, dà entusiasmo. Ma Hojlund non ha solo l’entusiasmo dei vent’anni: ha qualità da top player ed esperienza, perché ha già giocato con una grande Atalanta e in Premier League col Manchester United. Per me è stato un grande acquisto, anzi un grandissimo acquisto. Mi aspetto un percorso di crescita tranquillo, che Conte saprà gestire nel modo giusto. Poi arriveranno momenti di difficoltà, magari fisici, ma sono convinto che il ragazzo risponderà bene perché ha consapevolezza di essere grande.”
Giovedì il Napoli sarà impegnato a Manchester contro il City. È facile ora viaggiare sulle ali dell’entusiasmo, ma qual è la reale differenza tra le due squadre oggi?
“Oggi non è impossibile giocarsela, a differenza di qualche anno fa. Il City è favorito, ma il Napoli può competere con chiunque. Inoltre, le pressioni non sono enormi: in Champions l’obiettivo è entrare tra le prime otto, quindi questa gara si può affrontare con serenità. È chiaro che il City resta la squadra da battere, ma il Napoli oggi se la può giocare eccome. Fino a qualche anno fa sarebbe stato impensabile un confronto alla pari con il City. Forse è proprio questo il segreto del Napoli di De Laurentiis: aver restituito fiducia e credibilità a club e piazza. Il presidente non è mai stato totalmente amato, anzi. Ma credo che negli ultimi anni molti si siano ricreduti. Al di là di aver salvato la società dal fallimento, vent’anni fa, ha investito tanto e costruito una squadra che durerà. Secondo me si è aperto un ciclo destinato a proseguire.”
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