Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
ultimissime calcio napoli
GENOA, ITALY - DECEMBER 29: Francesco Acerbi of Inter reacts during the Serie A TIM match between Genoa CFC and FC Internazionale at Stadio Luigi Ferraris on December 29, 2023 in Genoa, Italy. (Photo by Simone Arveda/Getty Images)
Francesco Acerbi, difensore centrale dell'Inter, si è concesso per un'intervista ai microfoni de' Il Corriere della Sera, la prima rilasciata da quando, in data 26 marzo, il Giudice Sportivo ha emanato la sentenza - andata in suo favore - riguardo l'episodio di razzismo verificatosi circa dieci giorni fa con il collega di reparto, Juan Jesus - tesserato del Napoli - durante una sfida di campionato tra i nerazzurri ed i partenopei.
Di seguito quanto dichiarato: "La sentenza è stata una liberazione, anche se tutta la situazione che si è creata mi ha intristito. Non sono mai stato razzista. Il mio idolo era George Weah, fu uno dei primi a chiamarmi quando mi fu trovato un tumore. Abbiamo perso tutti, sono triste e dispiaciuto. Dopo la mia assoluzione, le persone attorno a me hanno reagito come se fossi uscito dopo dieci anni di galera".
Sull'episodio: "Ora che c'è la sentenza vorrei dire la mia: non ho nulla contro Juan Jesus e sono dispiaciuto anche per lui. Ma non si può dare del razzista ad una persona per una parola malintesa nella concitazione di gioco. Ho percepito un grandissimo accanimento, come se avessi ammazzato qualcuno. Si sta umiliando una persona, massacrando ed umiliando la sua famiglia. La malattia che ho affrontato è stata una passeggiata in confronto a questa vicenda, non ho avuto paura a quei tempi. Tutti avevano già emesso la loro sentenza. E per tanti sono ancora un razzista, non ci sto! Se e quando arriverà la seconda stella potrò esserci. Ed a testa alta".
Sulla possibile sanzione se fosse stato condannato: "Se ti danno dieci giornate e passi per razzista cosa fai? Poteva succedere qualunque cosa: sarei stato finito non come calciatore, che mi interessa fino a un certo punto, ma come uomo. Tutti avevano già emesso la sentenza prima ancora che uscisse. E per tanti sono razzista anche adesso: sinceramente non ci sto, le gogne mediatiche non vanno bene e soprattutto non servo".
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA