10Centrocampista
diego armando maradona

Diego Armando Maradona

  • Nazionalità:Argentina
  • Età:63 (30 ottobre 1960)
  • Altezza:1.65 m
  • Peso:70kg
  • Piede:Sinistro
  • Valore di mercato: mln

TROFEI VINTI

Primera Division Metropolitano
1
1981
Copa del Rey
1
1982/83
Serie A
2
1986/87, 1989/90
Coppa Italia
1
1986/87
Super Coppa Italiana
1
1990
Coppa Uefa
1
1988/89
Campionato del Mondo Under-20
1
1979
Campionato del Mondo
1
1986

PROFILO

Tutto su Diego Armando Maradona, storico capitano della SSC Napoli e della nazionale argentina: biografia, carriera e scheda tecnica.

Diego Armando Maradona, la biografia

Diego Armando Maradona è stato uno dei calciatori più forti di tutti i tempi, soprannominato il Pibe de Oro, ex capitano del Napoli e della nazionale argentina. Con 115 gol è stato per anni il giocatore con più reti segnate nella storia azzurra, record poi battuto da Dries Mertens con 148. Nacque il 30 ottobre 1960 al Policlinico Evita Hospital di Lanus da Diego Maradona Senior e Dalma Salvadora Franco. Quinto di otto figli, aveva cinque sorelle, di cui quattro maggiori: Maria Rosa, Rita, Elsa, Ana Maria e Claudia; oltre a due fratelli Hugo e Raul, anch'essi calciatori. Era padre di cinque figli: Dalma e Gianinna, nate dal matrimonio con Claudia Villafane, sposata il 7 novembre 1989 e dalla quale divorziò nel 2004; Diego Junior, nato dalla relazione con Cristiana Sinagra e riconosciuto da Maradona solo nel 2007 dopo una lunga battaglia legale; Jana, dalla relazione con Valeria Sabalain; Diego Fernando, nato dalla relazione con Veronica Ojeda. Nel 2009 divenne nonno per la prima volta a seguito della nascita di Benjamn, figlio della figlia Gianinna e del calciatore Sergio Aguero. In seguito ha avuto altri quattro nipoti: da Diego junior ha avuto Diego Matias e India Nicole, e da Dalma ha avuto Roma e Azul. Durante la sua vita Maradona fu coinvolto in diversi problemi con la giustizia controversie legali: il 27 aprile 1991 venne arrestato a Buenos Aires per detenzione di mezzo chilo di cocaina. Il fisco italiano che nel 2009 l'accusò d'evasione fiscale per un ammontare di 39 milioni di euro, sospendendo tramite Equitalia i pignoramenti presso terzi delle somme di cui risultava creditore, dopo che ebbe esatto soltanto 42.000 euro e pignorato due orologi di lusso e un set di orecchini. Il 5 luglio 2017 ricevette la cittadinanza onoraria dal Comune di Napoli. Il 2 novembre 2020, pochi giorni dopo aver compiuto 60 anni, venne portato d'urgenza in una clinica di La Plata a causa di un crollo emotivo e il 4 novembre, a Buenos Aires, subì una delicata operazione al cervello per la rimozione di un ematoma subdurale di origine traumatica. Tornato nella sua casa di Tigre per un lungo periodo di convalescenza e di riabilitazione dopo la buona riuscita dell'intervento, morì improvvisamente il 25 novembre 2020, ufficialmente per un edema polmonare acuto conseguente a insufficienza cardiaca.

Diego Armando Maradona, la carriera

Le giovanili

Maradona iniziò a giocare a calcio nella squadra del padre, l'Estrella Roja, di cui Diego era il talento più apprezzato. L'acerrima antagonista era la squadra del miglior amico di Maradona: Goyo Carrizo. Fu proprio questi a farlo partecipare ad una selezione nelle giovanili dell'Argentinos Juniors di Buenos Aires. Entrò così a far parte delle Cebollitas (Cipolline), la squadra giovanile dell'Argentinos, il 5 dicembre 1970 a 10 anni. Maradona iniziò la sua carriera da professionista nell'Argentinos Juniors nel 1976, debuttando con la maglia numero 16 il 20 ottobre nella partita contro il Talleres, dieci giorni prima di compiere sedici anni, diventando il più giovane di sempre a esordire nella prima divisione argentina, record battuto da Sergio Aguero nel 2003. L'Argentinos perse 1-0, tuttavia Maradona iniziò a giocare spezzoni di partite fino a diventare titolare. I primi gol nell'Argentinos arrivarono il 14 novembre dello stesso anno, con una doppietta al San Lorenzo. Nel 1978 divenne capocannoniere del campionato argentino con 22 reti, di cui una dal dischetto di centrocampo dopo il fischio d'inizio. Nel 1979 e nel 1980 vinse il Pallone d'Oro sudamericano. Sempre nel 1980 mise già a segno uno dei più bei gol della sua carriera nella partita contro il Deportivo Pereira disputata il 19 febbraio. Lui stesso ha affermato che si tratta del più bel gol in assoluto da lui realizzato.

Boca Juniors

Trasferitosi al Boca Juniors, la squadra per la quale tifava il padre, nella trattativa, oltre a un conguaglio pari a 2 milioni di dollari, hanno fatto il percorso inverso ben cinque calciatori. Per il passaggio alla nuova squadra fu organizzata un'amichevole con l'Argentinos, il 20 febbraio 1981. Maradona giocò il primo tempo con i vecchi compagni e la ripresa con il Boca Juniors. L'amichevole finì 3-2 per l'Argentinos, con un gol di Maradona. Due giorni dopo il debutto ufficiale alla Bombonera, il Boca vinse contro il Talleres per 4-1, con un sua doppietta. Un infortunio lo fermò per quattro partite e al suo rientro segnò 28 gol in 40 partite e guidando il Boca Juniors alla vittoria del Campionato Metropolitano di Apertura del 1981. L'anno successivo, a causa di problemi economici, il club argentino dovette privarsi di Maradona, non essendo in grado di pagare il suo trasferimento definitivo, essendo arrivato in prestito. Si fece, quindi, avanti il Barcellona, con un'offerta di circa dodici miliardi di lire. L'ufficializzazione poté arrivare solo dopo i Mondiali del 1982, disputati proprio in Spagna e per i quali Maradona - al contrario di quattro anni prima - venne convocato.

Barcellona

Il 5 giugno 1982 diventò un giocatore del Barcellona. A fine annata con i blaugrana ottenne il quarto posto nel campionato spagnolo, vincendo la Coppa del Re, sconfiggendo nel giugno 1983 in finale il Real Madrid, e la Copa de la Liga nella doppia finale sempre contro il Real Madrid (2-2 all'andata e 2-1 al ritorno), con un gol di Diego in entrambi i match. Nel settembre 1983, durante l'incontro di Liga fra Barcellona e Athletic Bilbao, mentre la partita era sul 4-0 a favore del Barça, Maradona subì un gravissimo infortunio per un fallo del difensore dell'Athletic Andoni Goikoetxea. Diego riportò una triplice frattura alla caviglia sinistra, che richiese un intervento chirurgico. incredibilmente, la sua convalescenza durò appena 106 giorni grazie all'incredibile impegno del giocatore e alle cure del professor Ruben Dario Oliva, il suo medico di fiducia. Ripresosi completamente dall'infortunio, al termine di una complessa trattativa, Maradona nell'estate 1984 fu ingaggiato dal Napoli per 13 miliardi e mezzo di lire. Il contratto fu firmato senza che il Napoli avesse la liquidità per regolarizzare l'acquisto, infatti il denaro venne versato solo in un secondo momento.

Napoli

Il 5 luglio 1984 Maradona venne presentato ufficialmente allo stadio San Paolo e fu accolto da circa ottantamila persone festanti, che pagarono la quota simbolica di mille lire per vederlo. Nella sua prima stagione in azzurro, il Napoli raggiunse una posizione di centro classifica, mentre l'anno successivo ottenne il terzo posto. Con Diego il Napoli vinse il suo primo scudetto nel campionato 1986/87. Il 10 maggio 1987 il club partenopeo pareggiò per 1-1 la partita casalinga con la Fiorentina, aggiudicandosi aritmeticamente il suo primo scudetto. Il Napoli, inoltre vinse anche la sua terza Coppa Italia, vincendo tutte le 13 gare, comprese le due finali disputate contro l'Atalanta. L'accoppiata scudetto/coppa, il cosiddetto double, fu un'impresa che fino a quel momento era riuscita solo al Grande Torino e alla Juventus. Nel 1989 sfiorò la tripletta con il Napoli, concludendo il campionato al secondo posto, dietro l'Inter dei record, arrivando in finale di Coppa Italia, persa nella doppia sfida contro la Sampdoria, e vincendo la Coppa UEFA (terzo titolo internazionale) dopo aver battuto nella doppia finale lo Stoccarda (2-1 all'andata e 3-3 al ritorno). Durante l'estate del 1989, Maradona fu quasi sul punto di trasferirsi al Marsiglia. Aveva praticamente già firmato il contratto, ma poi il presidente del Napoli, Corrado Ferlaino, bloccò la trattativa. Nel 1989/90, Maradona non giocò le prime partite della stagione e venne sostituito da Gianfranco Zola, rientrando presto in squadra, e vincendo il suo scudetto con il Napoli nell'aprile 1990, dopo l'1-0 casalingo alla Lazio. La stagione 1990/91, l'ultima di Maradona con il Napoli, cominciò con la vittoria nella Supercoppa italiana del 1990 ottenuta battendo la Juventus con un clamoroso 5-1. L'esperienza italiana di Maradona finì il 17 marzo 1991 dopo un controllo antidoping effettuato al termine della partita di campionato Napoli-Bari (1-0) che diede il responso di positività alla cocaina.

Siviglia

Dopo un anno e mezzo di squalifica per doping, nel 1992 la carriera di Maradona riprese nel Siviglia, dopo una lunghissima trattativa che vide coinvolti anche la FIFA, Blatter e Matarrese, allora presidente FIGC, impegnati a convincere il presidente del Napoli Ferlaino a liberare il calciatore; alla fine, a fronte di una richiesta di 14 milioni di dollari, Napoli e Siviglia si accordarono per 7,5 milioni, ma la società partenopea ne ricevette solo 4: la FIFA, infatti, autorizzò il Siviglia a non completare il pagamento. Dopo una sola stagione, la sua esperienza sivigliana giunse al capolinea nel peggiore dei modi. Il club spagnolo lo licenziò per lo scarso impegno professionale dimostrato, tagliandogli l'ingaggio e non versandogli l'equivalente di 1 miliardo e 650 milioni di lire di diritti d'immagine.

Ritorno in Argentina e ritiro

Nel 1993 Maradona tornò allora a giocare in Argentina, nel Newell's Old Boys, ma dopo appena 5 partite disputate il contratto fu rescisso e Maradona incassò solo la metà dei tre milioni di dollari dell'ingaggio concordato. In seguito smise per diversi mesi di giocare nei club, dedicandosi solo alla nazionale argentina. A seguito della squalifica per doping rimediata durante il mondiale 1994 per positività all'efedrina, Maradona provò a lavorare come allenatore, guidando il Dep. Mandiyú di Corrientes (dal ottobre a dicembre 1994) e il Racing Club (dal gennaio a marzo 1995), ma senza successo. Nel 1995 gli venne assegnato il Pallone d'oro alla carriera, in quanto in attività non poté mai concorrere all'assegnazione del premio perché i calciatori extra-europei erano allora esclusi dalla competizione. Nell'ottobre 1995 tornò a giocare in un club, con la maglia del Boca Juniors. Rimase nel club argentino per due anni, prima di ritirarsi definitivamente dal calcio giocato al termine del superclásico contro il River Plate, disputato il 25 ottobre 1997.

La nazionale

Pochi mesi dopo il debutto nel campionato argentino, per Maradona arrivò anche il debutto in nazionale: il 27 febbraio 1977 il CT Menotti lo convocò per un'amichevole contro l'Ungheria alla Bombonera di Buenos Aires. Successivamente esordì anche con la nazionale Under-20, il 3 aprile dello stesso anno. Diventato capocannoniere del campionato argentino, però non venne inserito nella rosa della Selección per il Mondiale casalingo (che divenne campione del mondo per la prima volta nella sua storia) del 1978, in quanto il CT gli preferì René Houseman. Nel 1979 vinse il campionato mondiale Under-20 in Giappone, durante il torneo segnò 6 reti (di cui una nella finale vinta per 3-1 contro l'Unione Sovietica), risultando il secondo migliore marcatore del torneo dietro il compagno di squadra Ramon Diaz. Due anni più tardi, Maradona venne convocato per il campionato mondiale del 1982 in Spagna. Complessivamente collezionò 5 presenze nel torneo e segnò 2 gol, venendo anche espulso contro il Brasile all'85º minuto per un fallo di reazione su João Batista da Silva. L'Argentina fu eliminata nella seconda fase a gironi. Nel 1986 Maradona guidò i compagni alla vittoria del Mondiale in Messico segnando 5 gol e realizzando 5 assist nelle 7 partite giocate nel torneo (tutte vinte, tranne l'1-1 contro l'Italia nella prima fase a gironi). In particolare, nel corso del secondo tempo dei quarti di finale contro l'Inghilterra, realizzò due gol passati alla storia del calcio, rispettivamente come la Mano de Dios e il gol del secolo. Aprì le marcature segnando un gol di mano nel tentativo di anticipare il portiere avversario Peter Shilton in uscita. La terna arbitrale guidata da Ali Bennaceur non si accorse dell'infrazione e convalidò erroneamente la rete; firmò il 2-0 dopo aver dribblato tutti gli avversari che avevano provato ad ostacolarlo nella sua corsa dalla linea di centrocampo alla porta difesa da Peter Shilton. Il secondo è stato inoltre votato come il più gol più bello nella storia della Coppa del Mondo, in un sondaggio indetto dalla FIFA nel 2002. L'Argentina affrontò il Belgio in semifinale e Maradona siglò una doppietta nella vittoria per 2-0 che valse la finale contro la Germania Ovest: nell'ultimo atto, i tedeschi non lasciarono libertà di manovra al Pibe de Oro, che tuttavia riuscì a ideare l'assist per il gol del 3-2 finale, realizzato da Jorge Burruchaga. Per l'Argentina si trattò del secondo titolo mondiale, l'unico vinto da Maradona. Capitanò l'Argentina anche al campionato del mondo 1990 in Italia. Dopo un opaca fase a gironi, superata solo grazie al ripescaggio delle quattro migliori terze, con la sua Argentina si spinse fino alla finale di Roma, superando ai rigori la favorita Italia in semifinale. La finale fu una riedizione di quella di quattro anni prima con la Germania Ovest, ma l'esito fu diverso. I tedeschi si imposero per 1-0 grazie ad un rigore trasformato da Brehme a cinque minuti dal fischio finale. In quest'occasione, Maradona si rese protagonista di un discusso episodio extracalcistico. Prima della partita, il pubblico dell'Olimpico fischiò l'intera esecuzione dell'inno nazionale argentino e il giocatore, ripreso dalle telecamere, rispose con l'esclamazione hijos de puta (in italiano figli di puttana), rivolta agli spalti. Nel 1993, dopo due anni e mezzo a causa della squalifica per doping, torna in nazionale, prima subentrando in un'amichevole contro il Brasile, in occasione del 100º anniversario AFA, finita 1-1, quindi da titolare e capitano, il 24 febbraio, nella Coppa Artemio Franchi, valida come Coppa dei Campioni CONMEBOL-UEFA. La partita contro la Danimarca, vincitrice degli Europei del 1992, fu vinta dall'Argentina ai rigori e Maradona realizzò il primo tiro dal dischetto. Fu convocato per Mondiale 1994 e con l'Argentina vinse per 4-0 la prima partita contro la Grecia, in cui Maradona realizzò il terzo gol. Gli argentini guidati dal loro capitano vinsero (2-1) anche la seconda partita, contro la Nigeria, ma ancora una volta l'esito di un controllo antidoping fermò la carriera di Maradona in nazionale, trovato positivo all'efedrina, sostanza stimolante proibita. La FIFA lo espulse dal Mondiale e l'Argentina fu poi eliminata agli ottavi dalla Romania.

Carriera da allenatore

Nazionale argentina

Nell'ottobre 2008 viene nominato nuovo CT dell'Argentina, subentrando ad Alfio Basile. Dopo il vittorioso esordio, 1-0 alla Scozia, sotto la sua gestione l'Albiceleste subisce la sconfitta più pesante nella storia delle qualificazioni mondiali, un 6-1 contro la Bolivia penultima in classifica. Nonostante tutto la Seleccion si qualifica per il Mondiale del 2010 in Sudafrica all'ultimo turno, battendo l'Uruguay in trasferta per 1-0. Seguono due mesi di squalifica inflitti dalla FIFA al CT per aver insultato i giornalisti che avevano messo in dubbio le sue capacità da tecnico. In Sudafrica, dopo un inizio convincente grazie a quattro vittorie consecutive, Maradona esce dalla rassegna ai quarti di finale per mano della Germania con un pesantissimo 4-0 ed è esonerato da CT dell'Albiceleste.

Emirati Arabi Uniti

Il 14 maggio 2011, dopo 10 mesi di inattività, Maradona viene ingaggiato dall'Al-Wasl, squadra di prima divisione, firmando un contratto biennale da 4,5 milioni di dollari a stagione più un jet privato a disposizione come benefit. Nel luglio 2012, dopo non aver ottenuto alcun successo e per attriti con la dirigenza e con alcuni giocatori, viene sollevato dall'incarico. Nel 2017 viene nominato allenatore del Fujairah, squadra di seconda divisione, tornando così in panchina dopo cinque anni, firmando un contratto annuale. Nell'aprile 2018 si dimette dopo aver fallito la promozione in prima divisione, nonostante la sua squadra sia stata l'unica a non aver perso neppure una partita in stagione.

Dorados e Gimnasia La Plata

Il 7 settembre 2018 viene annunciato come nuovo tecnico dei Dorados, club di seconda divisione messicana, perdendo entrambe le volte nella doppia finale contro l'Atletico San Luis, rassegnando le dimissioni nel giugno 2019 per motivi di salute. Nel settembre 2019 viene nominato tecnico del Gimnasia La Plata fino al termine della stagione. Due mesi dopo, però, lascia temporaneamente l'incarico per incomprensioni dovute ad un possibile cambio societario. Il presidente pur di convincerlo a restare, si fa rieleggere alla guida del club tramite un mandato triennale. Nonostante un campionato altalenante, terminato al 19° posto su 24 squadre, viene confermato anche per la stagione 2020-2021, ma il fato se lo porterà via il 25 novembre 2020.

Dopo la morte

Il 26 novembre 2020, all'indomani della scomparsa di Maradona, il sindaco della città di Napoli, Luigi De Magistris, annuncia di aver intrapreso l'iter per intitolare l'impianto all'ex capitano del Napoli. Otto giorni dopo, il 4 dicembre, è sopraggiunta l'approvazione della Giunta comunale che ha deliberato il cambio di denominazione. Il giorno seguente il prefetto di Napoli ha dato seguito alla richiesta pervenuta dal Comune, autorizzando l'imposizione del nuovo toponimo stadio Diego Armando Maradona all'impianto. Il 28 novembre 2021, in occasione della partita di campionato tra Napoli e Lazio, è stata svelata una statua raffigurante lo stesso Maradona: realizzata dalla Fonderia Nolana, l'opera è stata collocata nel corridoio che collega gli spogliatoi al campo da gioco.

Altri trofei

  • Coppa della Liga: 1 (1983)
  • Supercoppa di Spagna: 1 (1983)
  • Coppa Artemio Franchi: 1 (1993)
  • Capocannoniere campionato argentino: 3 (1977/78, 1978/79, 1979/80)
  • Capocannoniere Coppa Italia: 1 (1987/88)
  • Capocannoniere Serie A: 1 (1987/88)
  • Calciatore argentino dell'anno: 4 (1979, 1980, 1981, 1986)
  • Pallone d'Oro al Mondiale Under 20: 1 (1979)
  • Pallone d'Oro al Mondiale: 1 (1986)
  • Pallone d'Oro alla carriera: 1 (1995)
  • CARRIERA CLUB

    StagioneSquadra
    Campionato
    CompPresReti
    Coppe Nazionali
    CompPresReti
    Coppe Continentali
    CompPresReti
    Altre Coppe
    CompPresReti
    Totali
    PresReti
    1976Argentinos JuniorsN112112
    1977Argentinos JuniorsM+N49194919
    1978Argentinos JuniorsM+N35263526
    1979Argentinos JuniorsM+N26262626
    1980Argentinos JuniorsM+N45434543
    1981Boca JuniorsM+N40284028
    1982/83BarcellonaPD2011CR+CdL117CdC453523
    1983/84BarcellonaPD1611CR41CdC332315
    1984/85NapoliA3014CI633617
    1985/86NapoliA2911CI223113
    1986/87NapoliA2910CI107CU204117
    1987/88Napoli A2815CI96CC203921
    1988/89NapoliA269CI127CU1235019
    1989/90NapoliA2816CI32CU503618
    1990/91NapoliA186CI32CC42SI102610
    1992/93SivigliaPD265CR42307
    1993/94Newell's Old BoysA5050
    1995/96Boca JuniorsA+C245245
    1996/97Boca JuniorsC10SS1020
    1997/98Boca JuniorsA5252
    Redazione