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Sarri: «Insulti Burnley? Cose di campo, mi tocca pagare»

Sarri: «Insulti Burnley? Cose di campo, mi tocca pagare»

Tifosi del Chelsea furiosi con Sarri CORSA CHAMPIONS – Ma non c’è tempo per recriminare, il Chelsea è quarto a tre giornate dalla fine ed è padrone del proprio destino anche se domenica è atteso a Old...

Redazione

Tifosi del Chelsea furiosi con Sarri

CORSA CHAMPIONS - Ma non c’è tempo per recriminare, il Chelsea è quarto a tre giornate dalla fine ed è padrone del proprio destino anche se domenica è atteso a Old Trafford dal Manchester United. «Hanno fatto benissimo per tre mesi e nell'ultimo periodo hanno pagato qualcosa, ma succede e domenica sarà una partita difficilissima - continua Sarri - Hanno ancora una chance per finire fra le prime 4, dovranno vincere tutte le ultime tre partite ma anche noi abbiamo bisogno di punti e ci sarà da lottare. Proveremo a vincere ma soprattutto non dovremo perdere. Abbiamo due importanti obiettivi: il primo è chiudere fra le prime 4 e il secondo andare in finale di Europa League. E per il primo obiettivo, la partita di domenica è fondamentale».

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LACUNE - Dispiaciuto per l'esclusione di Hazard dall'undici ideale della Premier ("penso che lo meritasse ma alla fine il voto è stato influenzato dalla classifica dove ci sono City e Liverpool e poi tutti gli altri"), Sarri si aspetta di più in fase difensiva dove il Chelsea ha concesso troppo nelle ultime gare «ma dopo 55 partite è dura essere ancora al top della condizione, come per tutte le squadre ancora in corsa nelle coppe europee. In Inghilterra, tra l'altro, si gioca di più: in Spagna o Italia una squadra ha giocato a questo punto della stagione 48-49 partite, noi arriveremo almeno a 57». E anche il livello altissimo del campionato inglese fa la differenza. «Vincere la Premier è incredibile e difficile. In questa stagione ci saranno due squadre che chiuderanno con 96-97 punti, noi siamo migliorati dal punto di vista mentale e tattico ma non abbastanza e colmare questo gap sarà molto complicato, per noi come per gli altri. Ci sarà da lavorare ma non dimentichiamo che Guardiola è alla sua terza stagione a Manchester e Klopp al quinto anno a Liverpool». (Italpress)

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