Wayne Rooney, ex attaccante della nazionale inglese e di Manchester United ed Everton tra le tante, ha parlato in un documentario di alcuni momenti difficili della sua vita. Di seguito un estratto delle dichiarazioni.
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Rooney e una vita di eccessi: “Sapevo che avevo bisogno di aiuto”
"Dieci, quindici anni fa, non potevo entrare in uno spogliatoio e dire 'Sto lottando con l'alcol, sto lottando con la mia salute mentale'"
Le parole di Wayne Rooney
"Gli eccessi? Possono essere state le ragazze, o guidare da ubriaco, tutte cose che ho fatto. Avrei potuto uccidere qualcuno o morire io stesso. Stavo davvero attraversando un brutto momento. Sapevo che avevo bisogno di aiuto, per salvare me stesso e la mia famiglia. Quando ero all'Everton, un giorno attraversai la strada con una bottiglia di sidro in mano. Il mio allenatore del tempo, Colin Harvey, mi vede e mi lasciò passare. Il giorno dopo mi prese da parte e mi disse: 'Sei il più grande talento che abbia mai visto alla tua età, non sprecarlo'. Dieci, quindici anni fa, non potevo entrare in uno spogliatoio e dire 'Sto lottando con l'alcol, sto lottando con la mia salute mentale'. Non potevo farlo. Il Manchester United? Nell'estate 2010 avevamo venduto Ronaldo e (Carlos) Tevez, ero rimasto solo io, come giocatore di alto profilo. Entro nell'ufficio di Ferguson e gli chiedo cosa stia succedendo. Mi risponde di andarmene. Allora chiedo di essere ceduto. Ma avevo ragione io, appena si è ritirato Sir Alex è crollato tutto, e stanno ancora raccogliendo i pezzi".
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