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Il titolo provocatorio di Rivista Undici: “Pelé la vera divinità del calcio”

morte pelé
Il titolo provocatorio di Rivista Undici su Pelé: l'articolo

Giovanni Ibello

Vi proponiamo un estratto da Rivista Undici, noto magazine di approfondimento calcistico. L'articolo reca questo titolo: "Pelé era la vera divinità del calcio". Si parla naturalmente di O Rei, si parla di Pelé. Ecco quanto evidenziato da CalcioNapoli1926.it:

Il titolo provocatorio di Rivista Undici su Pelé

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"La cosa che so di Pelé, che so direttamente, attraverso un racconto di prima mano, è leggendaria ma in negativo. La cosa che so di Pelé riguarda una sua prestazione straordinaria in negativo. La cosa in negativo che so di Pelé risale al 1963. Il Brasile gioca un’amichevole a San Siro contro l’Italia, Pelé è marcato da Trapattoni, costantemente braccato e anticipato dal numero 6 dell’Italia, esce dopo 26 minuti lamentando un infortunio. Anni dopo lo stesso fenomeno brasiliano dirà di aver avuto mal di stomaco, e il Trap dirà di lasciarlo stare perché «quel giorno era mezzo infortunato». Questa cosa che so di Pelé me l’ha raccontata una persona a me molto cara, che, come Pelé, non c’è più: mio padre. Mio padre non è mai stato un tipo da stadio – faceva in quel periodo il servizio militare all’Ospedale di via Inganni – e mi ha sempre detto di aver scavalcato. A San Siro, mio padre, un tizio che ho sempre immaginato non in grado di infrangere alcunché. La cosa straordinaria che so di Pelé è destinata a viaggiare per sempre con una cosa straordinaria che so di mio padre. Un ragazzo si fa coraggio e scavalca a San Siro per vedere il campione brasiliano che non tocca palla, che esce prima della mezz’ora. Ne è valsa la pena? Dalla luce che balenava negli occhi di mio padre a ogni racconto parrebbe di sì".

"Quello stesso anno, a ottobre, Pelé torno a San Siro per l’andata della Coppa Intercontinentale, sempre contro il Milan, sempre marcato dal Trap, che stavolta si tolse pure lo sfizio di segnare il primo dei quattro gol del Milan. La partita finì 4-2 per il Milan, Pelé si liberò solo una volta della marcatura del Trap segnando un bellissimo gol e realizzò il secondo su rigore. Tutto questo però è irrilevante – pur essendo una finale di Coppa Intercontinentale – perché nessuno me lo ha raccontato, papà scavalcò per la partita sbagliata. Quando nessuno racconta finisci per immaginare, andando all’indietro Pelé, con ogni probabilità, è stato il calciatore, insieme a Di Stefano, che più ho provato a immaginare". Clicca qui per leggere l'articolo completo

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