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West Ham, Ogbonna: “Giusta la sospensione, in Inghilterra ancora non hanno capito il pericolo”

SOUTHAMPTON, ENGLAND - DECEMBER 14: Angelo Ogbonna of West Ham United celebrates with teammates Pablo Fornals during the Premier League match between Southampton FC and West Ham United at St Mary's Stadium on December 14, 2019 in Southampton, United Kingdom. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

Angelo Ogbonna, difensore del West Ham, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Corriere della Sera. La Premier League, nelle scorse ora, ha deciso di sospendere le competizioni a causa dell’emergenza Coronavirus. LE PAROLE DI...

Armando Inneguale

Angelo Ogbonna, difensore del West Ham, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai microfoni de Il Corriere della Sera. La Premier League, nelle scorse ora, ha deciso di sospendere le competizioni a causa dell'emergenza Coronavirus.

LE PAROLE DI OGBONNA

SOUTHAMPTON, ENGLAND - DECEMBER 14: Angelo Ogbonna of West Ham United celebrates with teammates Pablo Fornals during the Premier League match between Southampton FC and West Ham United at St Mary's Stadium on December 14, 2019 in Southampton, United Kingdom. (Photo by Naomi Baker/Getty Images)

"Sono contento e sollevato del blocco di tutto, anche dei campionati minori: sembrava quasi che si volesse ignorare un problema così grave".

Nel calcio inglese c’è una percezione ancora troppo bassa del rischio nonostante le diverse positività ?

"Non si tratta solo del calcio, ma è radicata nella mentalità del Paese: qui non hanno ancora ben chiaro il rischio che porta con sé un virus che si può diffondere in pochi secondi se non ci si comporta in modo corretto".

L’allenatore dell’Arsenal, lo spagnolo Arteta, ieri è risultato positivo e forse nel club ci sono altri casi: almeno la sfida dei Gunners con il City mercoledì è stata rinviata in tempo, non trova?

"Sì, ma non è assolutamente accettabile che quella dell’Arsenal contro di noi, tre giorni prima, invece sia stata giocata: loro erano stati impegnati contro l’Olympiacos e il presidente dei greci era affetto dal virus. Sembra quasi che qualcuno debba morire per poter arrivare a prendere decisioni tempestive".

Come atleti siete stati sottoposti a controlli extra?

"Nessun controllo, per quanto mi riguarda. Un’altra testimonianza di un atteggiamento che è a dir poco superficiale".

Con i suoi compagni si è confrontato?

«Certo, siamo tutti sulla stessa linea. Vogliamo salvaguardare la nostra salute e quella dei nostri familiari. Siamo dei privilegiati, ma siamo umani e coscienti. Noi ci alleniamo e poi torniamo a casa, abbiamo figli, mogli, genitori, parenti: come tutti non sappiamo né chi possiamo contagiare, né da chi possiamo essere contagiati».

Con colleghi e amici in Italia si è tenuto in contatto?

«Sì, sono aggiornato su tutto, per fortuna ho la tv italiana e sono stato molto colpito dalla storia di una donna napoletana quarantenne che non ce l’ha fatta a guarire».