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Coronavirus, il virologo Van Ranst: “La Uefa valuta di non terminare i campionati”

PORTO ALEGRE, BRAZIL - MARCH 15: Players of Gremio enter the field wearing masks before the match between Gremio and Sao Luiz as part of the Rio Grande do Sul State Championship 2020, to be played behind closed doors at Arena do Gremio Stadium, on March 15, 2020 in Porto Alegre, Brazil. The Government of the State of Rio Grande do Sul issued a list of new guidelines to help prevent the spread of the Coronavirus which included games played with closed doors and no public. According to the Ministry of Health, as of Saturday, March 14, Brazil had 121 confirmed cases of coronavirus. (Photo by Lucas Uebel/Getty Images)

La situazione nel mondo del calcio è ancora molto confusa. L’epidemia nei vari paesi è in piena espansione e non sembrerebbe pronta a cessare a breve. L’ipotesi di un calcio giocato in estate si fa sempre più forte ma, purtroppo,...

Alfredo Russo

La situazione nel mondo del calcio è ancora molto confusa. L'epidemia nei vari paesi è in piena espansione e non sembrerebbe pronta a cessare a breve. L'ipotesi di un calcio giocato in estate si fa sempre più forte ma, purtroppo, neanche allora si avrà la certezza di essere al sicuro. Secondo quanto riportato da Marc Van Ranst, virologo belga e professore all'Università di Lovanio, la Uefa starebbe pensando addirittura di non portare a termine i campionati. Il professore ha parlato ai microfoni di Het Nieuwsblad dell'emergenza. 

Uefa, ipotesi termine campionati

"Ho l'impressione che l'Uefa stia iniziando a considerare l'idea di non poter terminare questa stagione. Il picco dei contagi è vicino alla discesa. Nessuno può dare una colpa al campionato belga per la sua decisione. La Pro League ha capito che, prima di ricominciare quando ci saranno le condizioni, occorrerebbero 3-4 settimane di preparazioni ai calciatori, pertanto ha considerato poco realista l'ipotesi di ricominciare le competizioni attuali. Le manifestazioni sportive e i concerti saranno le ultime cose a ricevere il permesso dai governi".