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Mamukadze: “Ecco in cosa può crescere Kvara. Ci sono altri georgiani pronti per la Serie A”

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Intervista alla corrispondente georgiana in Italia che ci ha fornito anche un ampio panorama sul movimento calcistico della sua nazione
Enrico Esposito

Nina Mamukadze-Sordini è una giornalista georgiana che lavora come corrispondente per il proprio Paese dall'Italia, in particolare da Firenze, città dove risiede. Con l'arrivo di Kvaratskhelia al Napoli, la collega ha documentato fin dall'inizio i primi passi del talento classe 2001 in Campania e di conseguenza lo straordinario percorso del Napoli culminato con la vittoria dello Scudetto. Al termine di una stagione memorabile e all'alba della nuova era targata Garcia, Nina Mamukadze-Sordini è intervenuta ai nostri microfoni rispondendo a diversi temi che spaziano dai segreti di Kvara alle somiglianze del popolo georgiano con quello partenopeo.

Nina Mamukadze-Sordini su Garcia, Kvara e non solo

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1) La stagione 2023/2024 dei Campioni d'Italia è iniziata la scorsa settimana con il raduno e la partenza per Dimaro sotto la nuova gestione Garcia. Come hai reagito all'annuncio del tecnico francese come erede di Luciano Spalletti? "Rudi Garcia ha ricevuto un importante eredità da Luciano Spalletti, l’eredità da sogno per maggior parte degli allenatori, cioè allenare la squadra che ha stravinto il campionato, l’eredità che però ha anche avere il suo lato negativo’, intendo aspettativa della società e dei tifosi per superare te stesso. Vogliamo o no, non possiamo evitare la competizione con quello che ha fatto Spalletti insieme al Napoli. Garcia è fortunato ad avere la possibilità di lavorare con la squadra al completo e anche con i singoli fenomeni come Kvara, Lobotka ecc., vediamo quanto è fortunato il Napoli ad avere Garcia come allenatore… questo vedremo dopo il primo giro, ma essere scelto da una lista di quaranta candidati, vuol dire tanto. Il tandem Garcia-Napoli ha la grande potenzialità se verrà gestita nel modo giusto. Come giornalista vorrei avere lo stesso rapporto che noi giornalisti abbiamo avuto con Spalletti. È vero che lui sapeva rispondere a modo suo, ma comunque riusciva a capirti anche tra le righe e ti dava delle risposte sempre azzeccate".


Rudi Garcia dovrebbe mantenere il 4-3-3 adottato da Spalletti, ricorrendo a volte anche al 4-2-3-1. In ogni caso stiamo parlando di due impianti di gioco in cui l'allenatore si affiderà in modo significativo a Kvaratskhelia. Secondo te quali nuovi traguardi questo straordinario giocatore potrebbe regalare al Napoli e a se stesso? "Kvicha Kvaratskhelia è il mix perfetto tra il giocatore anni 70-80 e il giocatore moderno!! Gli avversari spesso sono violenti nei suoi confronti, perché non possono fermarlo altrimenti e mi meraviglia tanto, che quando viene pressato o ostacolato anche con interventi duri rimane quasi sempre in piedi. Kvaratskhelia pur avendo dimostrato grande talento, per le sue potenzialità non ha limiti, secondo me più viene messo sotto esame assegnandogli nuovi compiti più si aprirà. È molto giovane, ha ancora tanto da dire e ha tutte le carte da giocare per dimostrare che ancora abbiamo visto solo una parte delle sue potenzialità. Sono curiosa e mi piacerebbe vederlo giocare con altri schemi".

Lo straordinario impatto di Kvara con la Serie A ha innescato un vero e proprio fenomeno sociale che ha avvicinato tanto i napoletani e i georgiani. Tu stessa hai dato vita al format televisivo “Studio Napoli-Tbilisi” che unisce i giornalisti partenopei e della tua Nazione. Quali sono secondo te gli aspetti più comuni tra i due popoli? "Vorrei ringraziare il popolo partenopeo per l’affetto e gioia che mi è stato dato durante tutto il campionato e soprattutto vorrei ringraziare i colleghi napoletani. È difficile trovare una collegialità e sintonia che ho provato con loro e spero di continuare questa amicizia a lungo. L’idea di un programma televisivo Studio Napoli-Tbilisi, che ho realizzato insieme a mio collega Aka Sulava con successo, doveva essere una trasmissione in diretta, ma per mancanza delle risorse (non avendo uno studio), abbiamo deciso di dare quella forma che vedete. Per quanto riguarda la somiglianza .... Da sempre, quando ancora stavo in Georgia, sentivo parlare di questa somiglianza degli italiani e georgiani, ma dopo tanti anni che ho vissuto in Italia, posso dire che non italiani in sé, ma soprattutto napoletani e georgiani sono veramente simili. Abbiamo tante cose in comune, siamo le persone con grande cuore, molto ospitali, rumorosi, fedeli alla famiglia, dove le generazioni e parenti sono in stretto contatto, e soprattutto, entrambi popoli sappiamo tifare per la nostra squadra, come nessun altro nel mondo".

Nella prima giornata di campionato il Napoli farà visita al Frosinone, squadra che ha acquistato un nuovo interessante calciatore georgiano, Giorgi Kvernadze, che ama agire sulla corsia mancina d'attacco proprio come Kvara. Che cosa ci puoi raccontare di lui?  "È straordinario avere un altro georgiano in Serie A. Per Kvernadze è una grande possibilità dare slancio ad una carriera di successo con Frosinone e Italia. L’affare dell’altro giovane georgiano potrebbe davvero assomigliare a quella che ha portato Khvicha agli azzurri. L’agente di Giorgi Kvernadze infatti è lo stesso di Mamuka Jugeli. Giorgi Kvernadze è di Tbilisi, è un esterno sinistro classe 2003, dialtezzaun metro e ottantotto, è molto rapido e veloce. oltre che una buona capacità di dribbling. Fa della velocità palla al piede uno dei principali punti di forza. Crea superiorità numerica sfruttando il dribbling grazie proprio alla rapidità posseduta. Noi georgiani ormai siamo completamente presi dal Napoli, ma questa realtà di avere un altro georgiano in Serie A ci ha messo in difficoltà. Però posso tranquillizzare i napoletani, che il Napoli per adesso non ha concorrenti nei cuori dei tifosi georgiani. È vero che nei discorsi privati dicono che tiferanno per entrambi i ragazzi, ma come squadra il Napoli per ora è in cima alla lista per loro, con uno strepitoso vantaggio, come lo è stato durante intero campionato in confronto ad altre squadre".

Il movimento calcistico georgiano sta conoscendo una profonda evoluzione testimoniata dai successi della nazionale maggiore e dalla buona prova dell'Under 21 nel corso dell'ultimo Europeo. Ci sono nuovi talenti del tuo Paese che consiglieresti al Napoli? "Finalmente il calcio georgiano ha ricominciato a respirare. Sono usciti alla luce del sole nuovi nomi che fanno pensare che La Georgia potrebbe riavere la vecchia gloria. Dobbiamo ammettere che è stato il merito di Kvara che il mondo calcistico ha girato lo sguardo e l’attenzione verso la Georgia, verso i giovani calciatori georgiani e verso la storia calcistica della Georgia. La Georgia ha avuto dei grandi talenti come Boris Paitchadze, Micheil Meskhi, Slava Metreveli, Davit Kifiani, Vladimer Gutsaevi, Vitali Daraselia e altri, ma sotto l’egemonia russa erano difficili anche le trasferte, eravamo controllati, chiusi dietro alla cortina di ferro. Loro avrebbero oltrepassato i confini del paese, ma eravamo schiacciati da Mosca. Dopo l’indipendenza abbiamo avuto dei calciatori importanti come Giorgi Kinkladze, Shota Arveladze, Kakha Kaladze ecc ecc, ma il calcio, come istituzione, come ho spiegato sopra, per via della clausura sovietica e poi, dopo la caduta della Unione Sovietica che ha provocato il crollo economico, seguito dalla guerra civile e dalle guerre con la Russia, era rimasto troppo indietro, e non è più riuscito a seguire il passo dei campionati mondiali e europei. Per quanto riguarda la nuova generazione oggi abbiamo un’altra realtà e poi ci sono altri nomi molto importanti, come per esempio: Giorgi Mamardashvili, Luka Kutaladze, Zuriko Davitashvili, Giorgi Tsitaishvili, Giorgi Miqautadze, Irakli Azarovi, Anzor Meqvabishvili, Luca Gagnidze ecc… Mi piacerebbe davvero tanto vedere i loro nomi nel campionato italiano".

A cura di Enrico Esposito

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