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ESCLUSIVA – Napoli Femminile, Nozzi: “Vi racconto questa nuova esperienza”

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Intervista al centrale di difesa giunto in estate dal San Marino

Enrico Esposito

Dopo aver messo insieme cinque vittorie e un pareggio il Napoli Femminile ha conosciuto la prima sconfitta in campionato nella trasferta di Cesena contro il Castelvecchio. Le azzurre hanno ceduto alle romagnole per 2-1 ritrovandosi così al quarto posto in classifica a -3 dalla Lazio capolista solitaria a 19 punti. Dopo la pausa della scorsa settimana, le ragazze allenate da Lipoff sono pronte però a risollevarsi a partire dal match interno di domenica contro il Brescia (ore 14:30 diretta streaming gratis su elevensports). La redazione di Calcionapoli1926 ha intervistato per l'occasione Melissa Nozzi, difensore centrale classe 1997, arrivato al Napoli soltanto la scorsa estate ma già diventata un perno della retroguardia partenopea.

Intervista a Melissa Nozzi, difensore del Napoli Femminile

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"Come mi sono avvicinata al calcio? La passione del calcio ce l'ho avuta sin da subito. Ho iniziato a giocare con i maschi a sei anni, facevo la prima elementare. Avevo probabilmente tutti amici maschi e quando giocavamo fuori casa il gioco ovviamente era quello del calcio. Ho giocato con i maschi fino a quattordici anni nel San Salvo, squadra della mia città (io sono abruzzese). Poi sono passata alle femminili dove ho cominciato tra le fila della squadra regionale del Vasto. Lì sono stata dai quattordici ai sedici anni per poi trasferirmi al Chieti dove sono rimasta fino ai venti. Con il Chieti ho disputato tre campionati di B e uno di A. Ora in Abruzzo è rimasto ben poco del calcio femminile purtroppo".

Negli anni scorsi si esordiva giovanissime in Serie A...

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"Si perché al Sud le giovanili femminili erano veramente poche e se eri più forte passavi subito in Prima Squadra".

Come si avverte in Serie B l'avvento del professionismo nel massimo campionato?

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"Con l'avvento del professionismo il numero delle squadre in A è diminuito e di conseguenza molte giocatrici sono scese di categoria per trovare più spazio. In Serie B è cambiato poco sennonché il livello del torneo stesso che è aumentato. C'è sicuramente voglia di risalire e di vincere il campionato: il sogno di tutte è quello di essere professionista e definire il calcio il proprio lavoro. Si avverte una maggior enfasi, voglia di tornare in Serie A. Ci sono ancora tanti passi da fare, questi sono i primi passaggi per una crescita del calcio femminile. Io penso che in futuro le ragazzine possano fare di questo il proprio lavoro. Sono aumentate di molto le iscrizioni alle giovanili delle femminili".

Tu sei arrivata al Napoli Femminile questa estate. Come sta procedendo questa nuova esperienza?

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"Ti racconto prima com'è avvenuto il mio trasferimento al Napoli Femminile. Io conoscevo il direttore sportivo Biagio Sena che mi aveva già cercata per due anni consecutivi quando lui era al Pomigliano. All'epoca ho preferito andare a San Marino sia per provare l'esperienza in Serie A che in una realtà del centro-nord. Il direttore mi ha contattata questa estate e ho accettato il progetto subito con entusiasmo per l'obiettivo della risalita in Serie A che la società si poneva. A San Marino invece il progetto andava un po' a morire malgrado la crescita dell'intero movimento, e consisteva in un campionato tranquillo di metà classifica. Il progetto del Napoli mi piaceva di più ed organizzato in modo più professionale.

L'inizio della stagione è stato molto positivo sia personalmente che con la squadra nonostante la sconfitta nell'ultima partita. Ma ci siamo già rimesse al lavoro per migliorare alcune problematiche che abbiamo avuto nelle ultime partite perché anche a Ravenna il pareggio fuoricasa non lo abbiamo digerito molto".

Secondo te come mai c'è stato questo piccolo momento di appannamento dopo un avvio scoppiettante?

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"Penso che soffriamo di più le gare in trasferte che quelle in casa probabilmente anche per un motivo geografico. Io a San Marino ero abituata a stare un po' al centro di tutto. Non è facile affrontare due trasferte di fila lontane chilometri da Napoli per esempio come le ultime con Sassari prima e Cesena poi. Un altro fattore secondo me molto significativo è statoil tipo di campo: sia a Ravenna che a Cesena abbiamo giocato su un campo in erba e ci siamo sentite probabilmente più pesanti. Noi siamo abituate a giocare in casa su un campo sintetico".

Domenica c'è la gara con il Brescia, una delle squadre che contenderanno al Napoli il primo posto fino alla fine...

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"Si, hanno già riportato risultati importanti come il pareggio in casa della Lazio. Io penso che siano veramente una squadra importante anche se attualmente non sono tra le prime in classifica. Ma il campionato è lungo, mai come questo anno è equilibrato. Si possono perdere punti con qualsiasi squadra, anche con le neopromosse. Non ci sono più risultati scontati come poteva essere una volta, non c'è da sottovalutare nessuna partita, ogni gara è a se".

Conoscevi già qualche compagna di squadra che hai ritrovato qui a Napoli?

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"Si con un paio di compagne ci ho giocato già insieme al San Marino ossia Serena Landa e Aurora De Sanctis. Le conoscevo già anche se non ero al corrente di ritrovarle quando ho firmato perché sono arrivata al Napoli prima di loro".

Per quanto riguarda il gruppo, già le tue compagne mi hanno parlato del rapporto molto stretto con mister Lipoff...

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"Si lui ci tratta come se fossimo delle figlie, cercando di ricreare un gruppo familiare. Siamo un gran gruppo e lo stiamo dimostrando anche ora perché dopo una sconfitta continuiamo a restare unite ed insieme dentro e fuori dal campo. E' stata bella come cosa e anche inaspettata perché non è facile quando si crea un gruppo tutto nuovo. Il Napoli aveva confermato solo quattro calciatrici".

La società da spazio a molte iniziative fuori dal campo, che spaziano dal campo sociale a quello culturale fino alla condivisione di rubriche social simpatiche ed emozionali. Qual è il tuo parere a riguardo?

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"Si la società è piena di iniziative. Alcune che possono essere più serie come il sostegno a campagne anti-tumorali e altre più scherzose. Secondo me utilizzano i social molto bene e hanno molto inventiva. Ad alcune iniziative aderiscono altre se le inventano di sana pianta come le interviste della rubrica 'Na Parola".

L'ultima domanda riguarda il tuo rapporto con la città di Napoli e i napoletani

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"Sono molto affettuosi sia dentro che fuori dal campo e patriottici. Sostengono molto la squadra e sono particolarmente legati al calcio. Spesso capita che in giro ci fermano e ci chiedono se siamo calciatrici del Napoli Femminile. Siamo molto sostenute allo stadio e seguite sulla piattaforma Eleven Sports dove le nostre partite hanno molti più ascolti delle altre squadre. Per quanto riguarda il cibo di Napoli è particolarmente buono, si mangia tanto ed è impossibile fare una dieta. Credo che finirò l'anno con qualche chilo di troppo (ride ndr). No, apparte gli scherzi, ci sono tante cose da mangiare, ma anche da vedere e visitare che non basterebbe un mese. Prima ero stata a Napoli un paio volte ma credo di aver visto e mangiato un decimo di quello che la città può offrire".

A cura di Enrico Esposito 

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