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ESCLUSIVA – Novellino: “Gattuso? Confido nell’intelligenza di De Laurentiis. Al Napoli non manca uno come Ibra”

Walter Novellino (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Walter Novellino è un grande esponente del calcio italiano. È stato un buonissimo calciatore a cavallo tra gli anni ’70 e ’80, giocando in Serie A con le maglie di Milan, Perugia e Ascoli. Con i rossoneri è stato tra i protagonisti...

Giuseppe Canetti

Walter Novellino è un grande esponente del calcio italiano. È stato un buonissimo calciatore a cavallo tra gli anni '70 e '80, giocando in Serie A con le maglie di Milan, Perugia e Ascoli. Con i rossoneri è stato tra i protagonisti dello «scudetto della stella» nella stagione 1978-1979. Successivamente ha intrapreso la carriera di allenatore, ottenendo ottimi risultati. Infatti, Novellino è famoso per aver conquistato svariate promozioni: quattro nella massima categoria con Venezia (1997-1998), Napoli (1999-2000), Piacenza (2000-2001) e Sampdoria (2002-2003). Con il club blucerchiato ha anche ottenuto il suo miglior piazzamento alla guida di una squadra: quinto posto nella stagione 2004-2005.

L'ex tecnico azzurro è intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per dire la sua sulle principali vicende di casa partenopea. Di seguito le sue parole.

L'intervista a Walter Novellino

 Walter Novellino (Photo by Roberto Serra/Getty Images)

Come sta? Le manca il campo?

"Tanto! Dopo un anno e mezzo, vedi i colleghi lavorare, chi ottiene i risultati...chi tribola: quest'ansia mi manca moltissimo".

Il giovane deve emergere, ma l'usato sicuro...

"I giovani sicuramente meritano di andare avanti e fare strada, ma la metodologia di lavoro la sappiamo tutti. Noi della vecchia scuola abbiamo tale esperienza da poter insegnare anche alle nuove generazioni. Credo che sia giusto che i giovani lavorino, ma nessuno dimentichi quello che abbiamo fatto noi".

L'esperienza a Napoli

"Un ricordo bellissimo, indelebile! Eravamo i più forti: Stellone, Schwoch, Matuzalem, Mora, Lucenti. Inizialmente abbiamo fatto un po' di fatica perché i giovani dovevano inserirsi, ma poi è andata benissimo. È stata una grande esperienza. Ringrazio Ferlaino e tutta la dirigenza per l'opportunità. Poi, sono andato via perché volevano vedere il 'bel gioco' con Zeman... Io anche, dal mio canto, avevo già deciso: quando ci sono due presidenti non si sa mai chi comanda e dunque era meglio andare via. Ferlaino stravedeva per me, Corbelli voleva a tutti i costi il boemo...morale della favola: Novellino ha vinto più di Zeman alla fine. Io, comunque, ho tolto il disturbo senza dar fastidio a nessuno".

Su De Laurentiis e il futuro del Napoli

"De Laurentiis è stato per il Napoli manna dal cielo. Il club, al di là del suo carattere, è in buone mani. In questi anni ha fatto tantissimo e le difficoltà degli ultimi tempi dipendono molto dalla Pandemia in corso. Sono due anni che non si può lavorare ordinariamente e ciò inficia sui risultati. Però la squadra è forte e, quando è al completo, si è visto di cosa è capace".

Dalle anomalie del Covid alla sfortunata tradizione recente delle italiane in Europa

"È tutto un pò da rivedere, ma io ritengo che gli ultimi risultati siano dettati dall'anormalità della situazione che stiamo vivendo: non ci sono spettatori, bisogna rivolgersi al dottore per allenare.... Poi, tecnicamente: la Juventus ha cambiato tanto, ha tanti giovani ed un allenatore nuovo. Il Napoli ha sofferto i tanti infortuni. L'Inter, invece, si sta confermando una squadra forte nonostante l'eliminazione dalla Champions. I nerazzurri hanno anche una rosa incredibile, che Conte ha saputo plasmare alla perfezione. L'inizio non è stato tutto rose e fiori, ma poi via via i miglioramenti sono arrivati. Il 'calcio semplice' di Conte sta prevalendo. E non si offenda se dico 'semplice', per me è un complimento: a me piace molto la semplicità. Inoltre, gran merito dell'arrivo di Lukaku in Italia è proprio di Antonio. Parecchi lo deridevano...".

Il futuro di Gattuso: andrà via o resterà?

"Questo non te lo so dire. Ritengo De Laurentiis una persona molto intelligente, che sa benissimo come valutare le persone. Gattuso ha avuto un inizio straordinario, poi il rendimento è calato. Tuttavia è ancora lì. Io credo che il presidente non sia un cretino...Gattuso sta facendo un buon lavoro. Ma è chiaro che è la società a dover valutare il suo operato. Sono convinto che chi arriverà al Napoli troverà una grossa società".

Su Zaccagni

"Ha qualità, sa saltare l'uomo. Ma non è l'unico profilo interessante in Serie A: ci sono tanti giovani...".

Milan-Napoli

Dopo il lockdown è un altro Milan: cosa è successo?

"Inizialmente il pubblico di San Siro ha condizionato alcuni giovani. Poi, con la Pandemia, è subentrata una leggerezza che ha consentito alla squadra di rendere al meglio. Gran merito va a Boban e Maldini che hanno scelto giocatori funzionali al progetto, i quali ci hanno messo poco per inserirsi nel gruppo. Qualitativamente la rosa del Milan ha gran valore, soprattutto per quanto riguarda i ragazzi. Ibrahimovic, poi, ha portato grande serenità, tranquillità ed esperienza. Lo svedese ha 39 anni ma sembra un ragazzino fisicamente. In più, si prende tante responsabilità, e ciò consente al resto della squadra di giocare liberamente. Ovviamente è stato bravissimo anche Pioli".

Al Napoli servirebbe un profilo alla Ibrahimovic nello spogliatoio?

"Ho tanto rispetto per chi ha costruito la rosa del Napoli. Per me è una grande squadra. Credo, soltanto, che la stagione degli azzurri sia stata condizionata dai tanti infortuni. Peccato per Ghoulam, mi dispiace tantissimo".

Gli uomini chiave della sfida

"Insigne sta giocando alla grande. Zielinski anche mi piace tantissimo: è bravo nell'uno contro uno. Mertens si sta riprendendo... Per il Milan dico Ibra e Calhanoglu, se ci saranno. Credo, tuttavia, che sarà il gioco a fare la differenza".

a cura di Giuseppe Canetti

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