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Una vita da mediano: Oriali è riuscito a “fermare” anche Conte

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Con un intervento in tackle, il coordinatore dello staff del Napoli è riuscito in un'altra impresa: fermare la cavalcata di Conte verso Torino
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

Una vita da mediano e ora dietro le quinte: Lele Oriali è stato un elemento fondamentale nello scudetto del Napoli. Ma il suo lavoro non è finito lì: in questi giorni ha svestito i panni del coordinatore per tornare nel suo ruolo naturale, decantato anche nella celebre canzone di Ligabue. Infatti, è stato una delle persone che ha convinto Conte a proseguire il matrimonio con De Laurentiis.

Una vita da mediano: Oriali ha “fermato” anche Conte

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Oriali, coadiuvato dalla moglie e la figlia di Conte, da tutto lo staff tecnico e dai calciatori, è stato il collante fra il tecnico e il Napoli. È tornato mediano ed ha “stoppato” la cavalcata di Conte verso la Juve. Ai fegati spappolati ci ha già pensato la mia collega (qui l’articolo), ora va fatto un elogio al lavoro di un uomo che si è immerso pienamente nel Napoli e nella città. Dal suo arrivo è rimasto estasiato da ciò che ha trovato intorno: il calore della gente, le bellezze paesaggistiche, il cibo e la voglia di riscatto di una squadra che veniva dalle macerie post terzo scudetto. “A Napoli sto benissimo e ho ripetuto ogni giorno a Conte di rimanere”, queste le parole di Lele sul pullman azzurro durante la parata scudetto. Da uomo nell’ombra è uscito fuori ed ha messo pressione al mister per restare a Napoli: quasi a volergli dire “ma dove le puoi rivivere emozioni del genere?”. Un intervento in tackle, come quelli che faceva da calciatore: Oriali ha confermato di essere la figura che mancava al club, un mediatore carismatico.


"Stavolta non posso andare dove va lui", questa è la frase che nelle scorse settimane era stata affibbiata ad Oriali e poi smentita dal diretto interessato. Parole che lasciavano presagire un passaggio di Conte alla Juve, rivale storica dell'Inter, club di cui Lele è stata la bandiera. Lui è un fedelissimo del tecnico e da anni lavorano insieme: un po' come lo Yin e lo Yang, la luce e l'ombra. I due sono un incastro perfetto per le loro peculiarità nel mondo del calcio e per i loro caratteri. Conte e Oriali, sempre insieme in questa avventura a Napoli: spesso sono stati beccati in giro per la città in ristoranti e pizzerie, mischiati fra la gente. Insomma, tutte dimostrazioni del fatto che il loro binomio funziona ed è vincente. Ma perché Lele avrebbe convinto Conte a restare? Certamente per i motivi sopraelencati, ma soprattutto perché crede nel progetto Napoli e alla possibilità di fare un qualcosa di ancora più storico. Certo, lo sarebbe anche vincere un altro scudetto, ma il sogno che cullano il trio Conte-Oriali-De Laurentiis è la Champions.

Il progetto azzurro ha preso una piega inaspettata: le voci che circolano sul mercato lasciano presagire la costruzione di una rosa stellare capace di battagliare con le big europee. Ecco che Oriali, uomo di campo di intelligenza sopraffina, ha spinto per restare alla guida di questo progetto. I rapporti con De Laurentiis e la piazza tutta sono ottimi: perché bisognava rovinare una storia appena iniziata? Conte l'ha capito e stretto nuovamente la mano al presidente per la gioia del suo braccio destro e di tutto l'ambiente Napoli. E ora che succede? Lele starà lì, come un falco in agguato, a ricordare come si è arrivati a vincere il quarto scudetto. Il modello va replicato, tutti in trincea: e a guidarli, accanto al mister, ci sarà lui, Lele, che alla fine i panni del mediano non li hai mai svestiti.

A cura di Giovanni Frezzetti

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