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editoriali

Spalletti-Napoli, saldati i debiti reciproci: ora qual è la strada per continuare insieme?

Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

Un destino incrociato quello del tecnico e degli azzurri: dalla mancata Champions e lo scudetto scudetto del 2018 allo storico tricolore di questa stagione. Ora vanno gettate le basi per il futuro

Sono passati quasi 2 anni dall'arrivo di Luciano Spalletti al Napoli e nella sua conferenza di presentazione si parlò di debiti da saldare. Il tecnico toscano era alla guida dell'Inter quando la Juve, vincendo la famosa gara della mancata espulsione di Pjanic, scippò lo scudetto agli azzurri. Una sorta di destino incrociato con Spalletti che aveva una sorta di debito col Napoli dopo quella sconfitta: ma lo stesso debito ce l'avevano i calciatori con lui. Gli azzurri col pareggio casalingo con il Verona non si qualificarono alla Champions, togliendo a Spalletti l'opportunità di giocare la massima competizione europea. Ora, con la storica vittoria dello scudetto, i debiti sono reciprocamente saldati. Il matrimonio tra il tecnico e il Napoli su quali basi può continuare?

Spalletti-Napoli: le basi per continuare insieme

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L'incontro tra De Laurentiis e Spalletti è attesissimo: in casa Napoli si respira ottimismo per la permanenza del tecnico che è ancora legato al club da un anno di contratto, visto che il presidente ha esercitato la clausola in suo favore. Ma le parti dovranno vedersi: il mister campione d'Italia merita un ritocco all'ingaggio e un rinnovo più lungo per gettare le basi di un futuro insieme. Ecco, sono proprio le basi di questo futuro comune ad essere il tassello fondamentale per la permanenza di Spalletti a Napoli. Migliorare questa squadra è difficile, ma è ovviamente possibile. Migliorarla si intende sia dal punto di vista dei risultati che della qualità della rosa: ma l'intenzione del presidente sembra questa, come da lui recentemente dichiarato, di voler restare al vertice e di lottare anche in Champions. Ecco, è proprio questo quello che potrebbe convincere Spalletti a restare. Una vera e propria garanzia quella che chiede il tecnico: una squadra forte e affamata come quella di quest'anno che ha stupito tutti e vinto lo scudetto. Ripetersi sarà difficile, soprattutto in caso di addio illustri (Kim e Osimhen su tutti ndr).

Nulla ovviamente è impossibile, da una rivoluzione lo scorso anno è nato un capolavoro: per la prossima stagione, quindi, non si pongono limiti alla Provvidenza. Anche in caso di addio di Giuntoli, Spalletti avrebbe un ruolo attivo nella scelta del nuovo Ds. Questa sembrerebbe un'altra condizione voluta dal tecnico per restare a Napoli. Insomma, gettare insieme queste famose basi per evitare di spezzare l'idillio creato in questo campionato. Una sorta di condizione per evitare di dimenticare che questa squadra e questo allenatore sono stati, e sempre saranno, dei vincenti.  Dunque, Spalletti deve restare: insieme si può aprire un ciclo vincente come quello della seconda metà degli Anni Ottanta quando il Napoli, grazie soprattutto alla stella di Maradona, splendeva in Italia e in Europa.

A cura di Giovanni Frezzetti

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