Segnali incoraggianti: non servono miracoli ma, nel caso, si accettano

Del mese di fuoco che ci aspetta il match a Madrid era quello che interessava meno sotto il profilo del risultato: Era in preventivo una sconfitta, ed il passaggio del turno sapevamo di dovercelo giocare con il Braga in casa. Però contava capire in che condizioni affrontavamo il match. Con coraggio e convinzione, o con paura e incertezza. Direi più la prima. Non abbiamo abbassato lo sguardo e ci abbiamo provato. Non senza errori, sia chiaro, ma con coraggio. Sono gli effetti di chi sta sulla panchina e ancor di più i benefici di chi non sta più sulla panchina.

Non servono miracoli ma, nel caso, si accettano

Non stiamo ancora alle convinzioni e alla leggerezza dell'anno scorso, ma siamo già lontani dall'enpasse di qualche settimana fa. E va bene così. Il Napoli deve solo migliorare, e non fallire la sfida con il Braga. In campionato invece la prossima partita ci dirà moltissimo. Battere i nerazzurri significherà riparlare di corsa al titolo, ancor più se centriamo le tre vittorie consecutive ancora non pervenute superando i bianconeri. Diventerebbe un altro campionato, il morale salirebbe alle stelle, ci sentiremmo "guariti" del tutto. Una sconfitta con l'Inter, invece, ci costringerebbe seriamente a rimodulare gli obiettivi, accantonando l'idea tricolore, pur se manca tanto alla fine del campionato. Tornando a Madrid, io vedo il bicchiere mezzo pieno. Ho rivisto, al netto di ogni errore, un Napoli vivo, con un allenatore normale e passionale. Una formazione "sensata" in campo e la voglia di provarci. Basta, per ora. Ha tenuto banco molto sui social la prova di Meret, per molti inadeguato da tempo, che dovrebbe lasciare posto a Gollini. Se spesso abbiamo pensato che all'estremo difensore gli manca l'asso, 'o doje e 'o tre, ieri sera, considerando i due interventi importanti fatti prima dell'errore sul gol, gli è mancato solo il tre. Ma fin quando è lui il titolare deve avere solo fiducia e sostegno.

Come l'anno scorso. Sufficienti Kvarashkelia, Lobotka, Simeone. Molto distratto Natan, in calo. Di Lorenzo non malissimo, ma non è quello prorompente dell'anno scorso. Ma è gia ieri. Come detto prima questa, delle quattro, era la partita dal risultato meno importante. Sono sicuro che con Inter e Juve i giocatori saranno molto più presenti. Va invece segnalata la massiccia presenza di tifosi del Napoli provenienti da ogni parte d'europa, che hanno affollato sia il settore ospiti che gli altri. L'entusiasmo è sempre vivo, ed è un propellente utile per la squadra, che ha bisogno anche di questo per sfatare quello che sembra un tabù al Maradona. Già, Maradona. Qui si tifa e ci si esalta anche per lui; soprattutto per lui. Una bella visita al murales dei Quartieri Spagnoli con Mazzarri a fare da guida magari sarebbe una buona idea. Se dà energia a noi perchè non dovrebbe funzionare anche con loro? Certo, non sarà miracoloso come Lourdes ma la Francia come meta è per un po' da evitare. Siamo ancora sotto shock. E poi, diciamocelo, siamo in via di guarigione, si vede. Però per guarire del tutto non possiamo sbagliare le prossime. Sono troppo determinanti. Quindi, con tutta la fiducia del mondo, io invoco anche la fortuna e la grazia dal cielo. "Si accettano miracoli", se qualcuno ce li vuole fare. Altrimenti, come sempre, faremo da noi. Non fraintendetemi però: io lo so che non sarebbe un miracolo vincere le prossime sfide. Sono squadre alla portata e se il Napoli "fa il Napoli" tutto è possibile. Però, come diceva Lello (Arena) in "Ricomincio da tre" non tutti i miracoli sono uguali: ci sono quelli facili e quelli difficili. Gaetano(Troisi) non era d'accordo, per lui il miracolo è uno solo. Non lo so chi ha ragione, ma stavolta noi davvero stiamo ricominciando da tre. E non c'è nessuna voglia di fermarci altri 33 anni.

A cura di Maurizio Zaccone

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