calcionapoli1926 editoriali Amir Rrahmani è il calciatore più sottovalutato del Napoli di Antonio Conte

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Amir Rrahmani è il calciatore più sottovalutato del Napoli di Antonio Conte

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Leader silenzioso, ma incisivo come pochi: il kosovaro è l'arma (semi)nascosta della solidità (non a caso, perduta) dei campioni d'Italia
Alex Iozzi

Fiorentina-Napoli 1-3; Napoli-Pisa 3-2; Milan-Napoli 2-1; Napoli-Sporting Lisbona 2-1; Napoli-Genoa 2-1: cinque gare, 7 gol subiti (e non abbiamo considerato la trasferta di Manchester per ragioni note). Numero inusuale per una squadra che nell'ultima Serie A passata agli archivi (conclusa con la conquista del 4° Scudetto della propria storia) ne ha incassati appena 27. Tuttavia, le partite elencate presentano un denominatore comune (tra le fila degli azzurri) di cui pochi sembrano tener conto: l'assenza di Amir Rrahmani.

Quando l'elemento che incide è il più silenzioso: Rrahmani è il "sottovalutato" per eccellenza della difesa (e non solo) del Napoli di Conte

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A partire dal rientro della prima sosta nazionali dell'annata, la solidità difensiva degli uomini di mister Conte, che tanto li ha contraddistinti nei dodici mesi precedenti, è venuta meno: ai due clean sheet fatti registrare con Sassuolo (0-2) e Cagliari (1-0) è seguito un quintetto di porte inviolate mancate. Tifosi e addetti ai lavori si sono interrogati a lungo in merito al cuore del problema, senza mai far luce su un dettaglio tutt'altro che banale: l'infortunio di Rrahmani. Fermo ai box da (oltre) 30 giorni a causa di una lesione di basso grado del bicipite femorale della coscia destra (infortunio rimediato con il Kosovo durante un match con la Svizzera datato venerdì 5 settembre), il centrale classe '92 fa parte di quella categoria di "giocatori insostituibili" per Conte, al pari di capitan Di Lorenzo, Stanislav Lobotka, Matteo Politano e Romelu Lukaku (anch'egli costretto a giacere in infermeria da metà agosto): Lo testimoniano i 3406 minuti disputati su 3420 disponibilinell'edizione 2024/25 della massima lega italiana.


Il nativo di Pristina non è uno dei profili più amati dalla piazza "081", ma negare l'importanza che ha assunto (sotto la gestione del tecnico salentino) nella retroguardia campana sarebbe un gesto da persone prive di onestà intellettuale. Ci sbilanciamo: è l'elemento più importante del reparto. Meno appariscente di Alessandro Buongiorno, ma più funzionale. Prestazioni da 6,5 garantite ogni domenica; rende bene e fa rendere bene i propri compagni: al suo fianco, anche un individuo reputato "finito" come Juan Jesus è riuscito a far bella figura per la metà di campionato a cui ha preso parte. Un compito in cui eccellerebbe senza dubbio anche con il giovane Marianucci(giudicato in maniera fin troppo precoce dopo la sconfitta di San Siro con il Diavolo).

In sostanza, Amir Rrahmani sta al Napoli di Antonio Conte come Raul Albiol stava a quello di Maurizio Sarri: il leader silenzioso abile nella gestione dell'area di rigore e capace di far risaltare le qualità di coloro che gli girano attorno. Tradotto in parole povere: il calciatore più (criminalmente) sottovalutato del team che porta il tricolore sul petto.

A cura di Alex Iozzi

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