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Questo Napoli è diventato sfacciato e spietato come Parthenope

Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 
Così è diventato il Napoli di Conte: dalle sue fragilità è riuscito a tirar fuori una grande forza

Tre vittorie consecutive e la crisi è alle spalle: il Napoli e Conte sono di nuovo in vetta con merito e dopo aver smentito ogni fantasiosa ricostruzione. È indubbio che gli azzurri prima della sosta abbiano inanellato una serie di risultati negativi, ma qualcuno era già pronto a ballare sul cadavere. Invece no, i calciatori hanno tirato fuori l’orgoglio e Conte ha trovato l’abito giusto anche in un momento difficile e pieno di infortuni. Il Napoli ha dimostrato di essere come Parthenope: sfacciato e spietato.

Questo Napoli è diventato sfacciato e spietato come Parthenope

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Un personaggio complesso quello del film di Sorrentino, ma Parthenope, simbolo di Napoli e icona di bellezza, è in continuo mutamento nel corso del tempo. Alla base resta una fragilità che però porta a tirar fuori le unghie quando necessario. Così è diventato il Napoli di Conte: dalle sue fragilità è riuscito a tirar fuori una grande forza. Lo si è visto anche con la Roma: un’inizio aggressivo e sfrontato, come se non stesse giocando uno scontro diretto fuori casa. La personalità dei calciatori, chiaramente infusa da Conte, è quel tratto che intimorisce gli avversari mettendoli all’angolo sin dai primi minuti. Lo si era visto con l’Atalanta, un po’ meno col Qarabag quando questa qualità è venuta fuori solo nella ripresa. Una sfrontatezza che però non è spavalderia: il Napoli ha saputo anche soffrire quando necessario, compattarsi dietro e reggere alla voglia di rivalsa della Roma. Una prestazione quasi perfetta che ricalca il solco della passata stagione quando questo enorme punto di forza è valso il quarto scudetto. Insomma, il Napoli non si monta la testa ma è consapevole della sua forza. Protagonista di questa rinascita è il rispolverato Neres che, nella fase offensiva, ha preso per mano la squadra risultando ancora una volta decisivo.

Vale sicuramente la pena aprire una parentesi sul brasiliano che è in totale stato di grazia. Le sue qualità non sono mai state in discussione, ma questa nuova veste tattica gli sta giovando. Sia il modulo che la posizione sono estremamente congeniali a Neres che sta praticamente giocando nel ruolo migliore possibile. L’esterno è diverso così decisivo in un momento in cui il Napoli era a secco di gol. Fondamentale, sotto traccia, il lavoro anche di Hojlund che con i suoi movimenti crea continui spazi per gli inserimenti. Da sottolineare ai fini del risultato la parata decisiva di Milinkovic-Savic: il portiere ci ha messo la manona su Baldanzi evitando il pareggio. Davanti a lui, però, ha una linea difensiva che è un muro ed ha confermato di aver ritrovato solidità. A parte la parentesi di Bologna, il Napoli praticamente non ha quasi mai sofferto ed ha preso gol solo dall’Atalanta a risultato già acquisito. Insomma, un modulo scelto nelle difficoltà che sta giovando a tutti i calciatori. Una vittoria fondamentale che dà certezza al Napoli: quegli interminabili sei minuti di recupero finali, prima della festa, sono stati l’unico momento di sofferenza in questa gara. Una prova di personalità che deve far paura alle altre: una grande vittoria di un gruppo guidato da un vero condottiero, come ha twittato De Laurentiis. Ora Conte il Napoli mettano l’elmetto: si lotterà uniti e compatti, le altre sono avvisate.

A cura di Giovanni Frezzetti

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