Una serie di quesiti che trovano risposta in un vecchio stereotipo: al tifoso azzurro (o al cittadino napoletano in generale) piace sempre esagerare. Difficilmente è capace di centrare la via di mezzo, motivo per cui, in data 23 ottobre(non febbraio o marzo, ma ottobre) finisce per formulare frasi di pancia del tipo: "Il tricolore lo difendiamo col binocolo!"; oppure: "Se Conte perde domenica contro quelli là, va cacciato!"; come se un Thiago Motta o un Ange Postecoglou attualmente senza contratto valessero più di chi al timone della panchina piantata sul manto verde dello Stadio Maradona ci ha scritto la storia.
In sintesi, privare di fiducia un allenatore con il curriculumdi Antonio Conte, in grado già in un passato nemmeno troppo lontano (vedi l'Inter campioni d'Italia della stagione 2020/21) di uscire a testa alta da periodi complicati, durante i quali, tra l'altro, suonavano i medesimi campanelli d'allarme per quanto concerne la mancata solidità difensiva, è un errore che una realtà vogliosa di affermarsi come "grande" come Napoli non può permettersi di commettere (specialmente in una settimana cotanto delicata). Unico motto contemplato: restare uniti!
A cura di Alex Iozzi
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