La partita vinta dal Napoli contro la Fiorentina ha messo in luce, definitivamente, il talento di un calciatore troppo sottovalutato sino ad oggi: Andrea Petagna. Il bulldozer, questo il soprannome che gli è stato dato all’ombra del Vesuvio, è arrivato al Napoli, forse tra il troppo scetticismo generale, per giocare come alternativa ad Osimhen e Mertens. Ad agosto nessuno avrebbe scommesso un centesimo su Petagna. “Lo giriamo in prestito a qualche piccola” si diceva. “Giocherà solo i 5 minuti finali per recuperare le partite” ribadivano altri. Eppure, nessuno di questi grandi commentatori sportivi ci ha azzeccato. Strano. Petagna partita dopo partita si è conquistato il suo ruolo nel Napoli, e la fiducia di Gattuso. Certo, gli infortuni di Osimhen e Mertens gli hanno dato una spintarella, ma il valore umano e calcistico del ragazzo ormai è indiscutibile.
editoriali
Petagna, il bulldozer ormai si è trasformato in assistman gentile
Partita dopo partita l’attaccante azzurro si sta ritagliando uno spazio importante. Una cosa è certa, Petagna ha deciso: da ragazzino faceva il bomber, da grande vuole fare l’assistman
I miglioramenti partita dopo partita
Petagna ha capito che Napoli è per lui la grande occasione della carriera, e che Gattuso é l’uomo giusto per farlo esplodere. Giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita, il bulldozer sta migliorando: forma fisica, intelligenza tattica e giocate. Il talento c’é, è indiscutibile, e chi non lo vede forse è in malafede. Sono pochi i ragazzi che si mettono in gioco con la professionalità e l’umiltà che sta mostrando Andrea Petagna. Con Gattuso si sta trasformando: il bulldozer sta diventando un “falso nueve”. Andrea lotta su ogni pallone come fosse un centrocampista, corre, per quello che la sua stazza fisica può permettergli, come fosse un terzino. Forse, quello che gli manca é segnare come un attaccante. Ma Petagna é molto più che un attaccante.
Il bulldozer diventa assistman
Petagna è diverso da quello visto negli anni scorsi: il gioco del Napoli gli sta facendo scoprire nuove qualità e caratteristiche che forse neanche lui pensava di avere. Il bulldozer ormai è un fine assistman: ieri contro la Fiorentina ha servito due passaggi decisivi che sono valsi quanto i gol per qualità e difficoltà. Le sue prestazioni, però, sono ancora sottovalutate dai più. Anche contro l’Empoli, prima che mettesse a segno il gol qualificazione per il Napoli, Petagna aveva fornito una prestazione solida, fatta di gioco di squadra ed altruismo: ma nessuno sembrava accorgersene. Alla prima stagione in una big, da riserva, ha messo a segno 5 gol e sfornato 3 assist: non un bottino da buttar via, nonostante le malelingue. Certo, alle volte dovrebbe spaccare la porta, come ha detto anche Gattuso, e pecca di eccesso di altruismo. Ma il ragazzo ha solo 25 anni ed ha tempo per migliorare alcuni fondamentali. Ma il bulldozer ha già dimostrato tanto, e ciò l’ha fatto entrare nelle grazie di Gattuso. Il tecnico calabrese sa di poter contate su di lui per guidare l’attacco del Napoli. E poco importa a Gattuso se Petagna ha forse deciso di cambiare mestiere: da ragazzino faceva il bomber, da grande vuole fare l’assistman.
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