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editoriali

“II Napoli non meritava di vincere”. La cantilena di chi perde è la misura della forza

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"Non abbiamo meritato di perdere", è una frase che i tifosi del Napoli hanno sentito

Tony Sarnataro

"Non abbiamo meritato di perdere", è una frase che quest'anno i tifosi del Napoli hanno sentito tantissime volte. Naturalmente dagli allenatori avversari che puntualmente sono stati battuti dagli azzurri. Sarri, Pioli, Gasperini, Zanetti, e ultimo in ordine temporale (prima della sosta) Sottil. Si sono rivolti tutti così nelle interviste post-partita. Come sentenziare queste dichiarazioni che ormai sono un ritornello rincorrente? Ci sono davvero demeriti nelle vittorie del Napoli fin qui conseguite? E se invece fosse il contrario? Ovvero una squadra talmente più forte in grado di vincere anche quando l'avversario dà il massimo. Crediamo e prendiamo in esame quest'ultimo aspetto.

"Non abbiamo meritato di perdere", è il segno della grandezza del Napoli?

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D'altronde una costante nel mondo del calcio sono gli avversari e le condizioni di essi. Spesso si spera che gli altri non siano in forma, che giochino una brutta partita. In modo da avere vittorie facili e agevolate. Questo è l'auspicio di ogni tifoso quando si siede a guardare una partita, di qualunque fede egli sia. Ma se l'avversario è in giornata e dà tutto diventa molto più complicato arrivare alla vittoria. E vedendo le prestazioni delle varie squadre che si è trovato il club partenopeo sul proprio cammino viene facile dare ragione ai loro allenatori. Tutti danno qualcosa in più contro questo Napoli, il Napoli di Spalletti e dei record. E dunque sì forse le varie Lazio, Milan, Atalanta, Empoli, Udinese e persino il Sassuolo "non avrebbero meritato la sconfitta". Perché erano in giornata, hanno messo in campo una prestazione positiva. E se contro di loro ci fosse stata una qualsiasi altra avversaria avrebbero probabilmente portato a casa punti.

Sintomi di forza

Ma questo Napoli va oltre le avversità, e anche quando gli avversari sono in giornata riesce a piegarli. Questo è sintomo di forza, di spessore, di squadra forte. Partite che non si sarebbero vinte negli ultimi anni. Dunque non c'è da indignarsi quando l'allenatore di turno "piange" e si dice sconfitto immeritatamente. Ma c'è solo da sorridere, perché è un ulteriore prova della forza degli azzurri.

a cura di Tony Sarnataro

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