Silenzio e concentrazione: sono queste le due parole d'ordine che devono aleggiare a Castel Volturno dopo le ultime settimane di polemica sulle dichiarazioni di Conte e sui cali nel secondo tempo. Bene ha fatto il mister nelle interviste post gara a glissare su certe domande tranello da parte dei giornalisti nordici che incessanti provano a far soffiare il vento su Napoli per far arrivare la bufera. Ebbene, a qualcuno non andrebbe proprio giù questo quarto scudetto vinto con onestà, trasparenza, sudore, sacrificio e seguendo le regole, finanziarie e non, del nostro calcio. Non bisogna cadere in provocazioni: testa bassa e lavorare. L'unico aspetto che potrebbe preoccupare è quello degli infortuni: Lobotka, Anguissa e Buongiorno sono usciti malconci dalla sfida col Torino. Mentre per i primi due non è nulla di grave, per il centrale si teme che la stagione possa essere terminata qui come per Neres. Sarebbe un'altra grave perdita che andrebbe, però, ancor di più a valorizzare il lavoro di Conte e la forza di questo gruppo che ha dato il 110% in tutta la stagione. Certamente questa situazione può creare un po' di scompiglio in questo finale dando meno soluzioni al tecnico e costringendo ai soliti maratoneti a fare gli straordinari. Ma la meta è vicina e bisogna solo stringere i denti: in lontananza veleggia un fumo azzurro, e forse qualcuno in barba alla scaramanzia ha già messo una bottiglia in ghiaccio. Insomma, da oggi basta parole: appelliamoci alla compattezza di questo gruppo che ha tutte le carte in regolare per farci gridare habemus scudetto!
A cura di Giovanni Frezzetti
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