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editoriali

Tra sacrificio e passione, ora mancano tre passi: ed è tutta una questione di… centimetri!

Editoriale Lecce Napoli
Un sogno che sembrava impossibile ad inizio stagione, gli ultimi passi per la meta
Sara Ghezzi

Tre passi, mancano solo tre passi per toccare il cielo con le dita. Il Napoli ha superato il Lecce tra sacrificio e passione, in uno stadio a lutto per una perdita improvvisa e scioccante, in uno stadio in protesta perché il cuore è stato messo dietro l'interesse e i calendari troppo fitti. Eppure gli azzurri il loro passo in avanti lo hanno fatto guidando la classifica e dandosi la possibilità di un bonus pareggio nelle ultime tre.

Il capolavoro di Conte, il Napoli sbanca anche Lecce

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A pensarci sembra quasi un sogno ad occhi aperti per un popolo abituato a fantasticare ma che forse ad inizio stagione non avrebbe neanche immaginato qualcosa del genere. Perché parlando chiaramente, è vero che Conte porta tante aspettative, ma chi poteva mai pensare ad un Napoli primo a tre giornate dalla fine? Eppure passo dopo passo il tecnico leccese ha costruito un vero e proprio capolavoro. La partita nella sua terra è forse tra le più rappresentative della stagione, una vittoria alla Conte, una prestazione di fame e anche sofferenza. Il tecnico è pronto ad iscriversi nella storia della squadra partenopea consapevole del fatto che qui sarà tutta un'altra cosa, perché non se ne risentano i torinesi e i milanesi, ma i napoletani sono i "masti" nel festeggiare.


Jack, l'uomo della Provvidenza decisivo in Puglia

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Al Via del Mare è andata in scena una gara combattuta con i pugliesi che dopo la rete di Raspadori hanno dimostrato di non voler essere vittima sacrificale. Un match sul filo del rasoio e dei... centimetri. Quelli che hanno separato Lukakudal gol del vantaggio dopo nemmeno due minuti, quello che hanno spinto il colpo di testa di Gaspar sulla traversa o quelli che separano il petto di Spinazzola dalla mano che mai cerca il pallone. O ancora i centimetri che separavano Raspadori dalla porta sul calcio di punizione perfetto che ha regalato la vittoria, oltre alla furbizia di McTominay che anche con un movimento ci ha messo lo zampino. Ancora una volta Jack, l'uomo della Provvidenza, l'uomo dai gol pesanti. Il suo gol contro il Venezia al Maradona nei minuti finali aveva ricordato quello contro lo Spezia quando aprì la cavalcata trionfale dei ragazzi di Spalletti, questo contro il Lecce rimanda alla memoria la botta allo Allianz Stadium di Torino il 23 aprile del 2023. Sempre lui, quello che potrebbe diventare l'uomo scudetto.

Tre passi tra sofferenza e passione

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Nel caso in cui il Napoli vinca il Tricolore, siamo napoletani non possiamo abbandonare la scaramanzia, non ci sarà la sensazione di aver dominato il campionato come accadde nel 2023, ma di esser stata la squadra che meglio ha saputo soffrire rinascendo come una fenice. Perché la partita contro il Lecce ha mostrato quanto sia difficile portare a casa le vittorie per il Napoli che può contare sulla miglior difesa europea, troppe volte c'è l'impressione di poter buttare tutto il sacrificio nel cestino come è capitato a febbraio quando gli azzurri in diverse gare si sono fatti rimontare.  Quando l'Inter si è poi presa la vetta, prima di riperderla lo scorso weekend mettendosi a -3, mantenuto con la vittoria contro il Verona. Ma forse è nel DNA di Napoli la sofferenza, nel DNA del sud, perché anche il condottiero Conte ha riscoperto le sue forti radici terronie. Tre passi, una questione di centimetri per un tricolore sofferto ma passionale.

A cura di Sara Ghezzi

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