Le difficoltà, però, sono state gettate subito alle spalle: un avvio micidiale e un gol dopo appena un minuto. Poi la gara che sembra chiusa col gol di Lukaku. Ancora una volta Neres, al rientro, dimostra di essere fondamentale con le sue giocate. Però va detto, il mantra di Conte è vero: tutti si fanno trovare pronti quando sono chiamati in causa. Durante la settimana li tiene sulla corda e i ragazzi non deludono. Neanche Billing che ha causato quel rigore, ma lo ha fatto per eccesso di generosità. Poi Alex ci ha messo i guantoni, come più volte ha fatto in stagione. Tornando alla prestazione, nella ripresa c’è stata una buona gestione: solo un po’ di tremarella finale con un Milan che negli ultimi minuti fa spesso gol. Ed ecco quella sensazione di cui parlavamo prima: dal rigore all’assedio finale rossonero, le vibrazioni che arrivavano erano positive. Quell’atmosfera al Maradona era magica e l’incantesimo non si poteva spezzare.
Ora la testa è alle ultime otto gare: bisogna provarci, fino alla fine. L'Inter ha un calendario denso di impegni ma ha il destino scudetto nelle sue mani: basterebbero 7 vittorie e un pari ai nerazzurri per essere matematicamente campioni; e anche in caso di una sconfitta, e se il Napoli le vincesse tutte, da regolamento si giocherebbe lo spareggio a San Siro. Insomma, i nerazzurri sono sicuramente favoriti ma il calcio riserva sempre sorprese. Il Napoli col Milan ha dimostrato ancora una volta di avere carattere e che può provare a fare qualcosa di storico. La prossima è a Bologna, senza Conte in panchina (è stato squalificato dopo il giallo rimediato), ma il suo spirito sarà lì sulla panchina del Dall'Ara: aleggerà tra i calciatori, proprio come Diego ha fatto, e ci ha messo la sua mano, nella magica serata contro il Milan.
A cura di Giovanni Frezzetti
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