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editoriali

Nel mezzo del cammin di sua vita, il Napoli si ritrovò…la Lazio di Maurizio Sarri

Emanuela Castelli

Verrà il tempo di tirar fuori pasticcini e spumante

Tutta Napoli attendeva con il fiato sospeso e con una certa circospezione la partita contro la Lazio del grande ex, Maurizio Sarri. Partita dal risultato aperto sulla carta, a dispetto della notevole superiorità della rosa a disposizione di Spalletti. Perché contro una squadra tendenzialmente votata all'attacco e alla costruzione del gioco, il match avrebbe potuto mettersi su un binario complicato. Ed è ciò che è accaduto in un Maradona gremito ma piuttosto silenzioso, frutto di una protesta per la decisione delle autorità di vietare l'ingresso di vessilli e bandiere.

La Lazio imbriglia tatticamente il Napoli

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Costruisce una gabbia attorno al playmaker, Stanislav Lobotka, occupa lo spazio in modo mirabile, blocca le linee di passaggio degli azzurri. Azzurri che sbagliano parecchio tecnicamente, soprattutto nell'ultimo passaggio. Che Vecino si sarebbe candidato al ruolo di man of the match era stato anticipato dall'occasionissima al 4', quando solo un intervento spettacolare di un super-Di Lorenzo gli aveva negato il gol. La traversa di Osimhen è definitiva sentenza di partita stregata, di quelle che "se le si gioca fino a domani mattina, manco si riesce a segnare". Ma una traversa la colpisce anche la Lazio, con Milinkovic-Savic da calcio piazzato. Partita da pareggio, secondo molti, anche se le statistiche sono quasi tutte a favore del Napoli: 64,8% di possesso palla (per lo più sterile, soprattutto nel primo tempo), 53,3% di palle contese vinte, 8 calci d'angolo a 3, 14 tiri contro i 5 della Lazio. I numeri confermano, però, l'imprecisione dei tiri degli azzurri: 14,3% quelli efficaci, contro il 40% di quelli degli ospiti, nettamente di meno - però - rispetto a quelli dei padroni di casa. La Lazio ha invece dominato nei contrasti: il 64,3% quelli vinti dai laziali, il 28,6% quelli vinti dal Napoli.

Mettiamo in credenza i pasticcini, bisogna attendere un altro po'

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Bene, e ora che abbiamo dato i numeri, proviamo a ragionare: il Napoli è stato imbrigliato dalla Lazio e - a differenza degli altri match in cui si è verificato qualcosa di simile - non è riuscito a trovare soluzioni alternative. Anche i subentrati, tra cui svettano i nomi di Elmas e Simeone, hanno fatto registrare un'incisività quasi nulla sull'andamento della gara. Sorride Maurizio Sarri, che in conferenza dice che il Napoli vincerà lo scudetto e che prova una sana invidia per il collega di Certaldo. Si mostra sereno Luciano Spalletti, forte dei papabili 15 punti di vantaggio sulla seconda (se l'Inter vincerà domenica in casa contro il Lecce). La sconfitta con la Lazio ci ricorda che non è tempo di tirar fuori i pasticcini e lo spumante, non è il compleanno di nessuno. Lo aveva detto Spalletti, invitando tutti alla calma e a godersi il viaggio prima ancora dell'obiettivo, che è distante da noi altri 13 km. Tredici step ancora. Con quindici punti di vantaggio (vincendo l'Inter domenica contro il Lecce). Tredici passaggi da godere, da assaporare, da gustare lentamente, morso dopo morso. Il piatto è ancora lì, ed è davanti a noi. Nessuno può sottrarcelo. Godiamo le pietanze che ci vengono portate, sentiamone il sapore intensamente. Poi sarà il tempo dei pasticcini e dello spumante. Siamo ancora lassù, ad altezze siderali. Ed il paesaggio rimane bellissimo.

Avanti Napoli!