Ma insomma, il calo della ripresa non è stato solo fisico. Il Napoli era troppo basso, ciò può essere comprensibile sullo 0-1 ma non dopo il gol del pari. La reazione alla Conte (oggi c'era Stellini e forse la lontananza si è fatta sentire) è mancata, e sarebbe stata davvero un'iniezione di fiducia importante in vista delle ultime 7 gare dove il Napoli ha uno svantaggio di 3 punti da recuperare (e da regolamento in caso di arrivo a pari punti si giocherebbe lo spareggio a San Siro). Ora il calendario è totalmente in discesa, anche se il pari dei nerazzurri a Parma ha dimostrato che nella Serie A del 2025 non esistono partite facili. Gli azzurri partiranno coi favori del pronostico ma ciò non basta di certo. Servirà un atteggiamento diverso, quel pizzico di follia per raggiungere la saggezza (e la maturità): comunque vada applaudiremo squadra e tecnico ma ci si aspetta che fino all'ultimo minuto il Napoli se la giochi senza lasciare nulla di intentato. L'occasione è troppo ghiotta per lasciarsela sfuggire: testa bassa e pedalare, e magari qualche risposta che metta a tacere queste fastidiose voci sul futuro di alcuni tesserati sarebbe gradita. Lo Yin e lo Yang: da un lato la forza del Napoli, dall'altro "l'aria che tira intorno": alla fine tutto tornerà al suo posto e il cerchio si andrà a chiudere.
A cura di Giovanni Frezzetti
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