calcionapoli1926 editoriali Giù le mani da Marianucci (e dai giovani)! Perché le critiche post-Milan sono eccessive

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Giù le mani da Marianucci (e dai giovani)! Perché le critiche post-Milan sono eccessive

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Troppi rimproveri, seppur giusti, per il classe '04 dopo la disfatta di San Siro (sottolineiamo "classe '04")
Alex Iozzi

Il primo (vero) test importante della Serie A 2025/26 del Napoli non è andato come sperato: Massimiliano Allegri vince il duello a distanza con Antonio Conte e permette al (suo) Milan di agganciare i campioni d'Italia uscenti in vetta alla classifica, a quota 12 punti, dopo 5 giornate. Prestazione negativa per molteplici azzurri, tra cui il debuttante Marianucci; eppure, le critiche rivolte al centrale toscano appaiono fin troppo esagerate, nonché prive di razionalità.

"Marianucci contro il Milan è stato inguardabile!": le critiche di chi si riempie la bocca di parole senza dar mai spazio ai fatti

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Luca Marianucci è un calciatore italiano, di ruolo difensore, nato a Livorno il 23 luglio 2004: se la matematica non fa inganni, di fianco alla voce "età" sulla carta d'identità dell'ex Empoli figura il numero 21. La domanda, dunque, sorge spontanea: cosa facevate voi lettori a 21 anni? La risposta (nuda e cruda) ve la suggerisco io: eccezion fatta per casi estremi, nulla che sia più ansiogeno di esordire con la maglia della SSC Napoli in partite ufficiali contro l'AC Milan nella suggestiva cornice di San Siro. Peraltro, in una situazione di completa emergenza, senza (con tutto il rispetto per Juan Jesus) un compagno di reparto tipo Amir Rrahmani oppure Alessandro Buongiorno in grado di prenderlo per mano e guidarlo nell'arco di 90' problematici come quelli che si vivono contro una compagine dell'importanza storica non calcolabile quale il Diavolo è.


Evitiamo qualunque tipo di fraintendimento: la prova offerta da Marianucci sotto i riflettori della "Scala del Calcio" è ampiamente insufficiente, poiché colpevole su ambedue le reti subite circa 36 ore addietro dai campani. Tuttavia, nonostante la storia provi costantemente a esser maestra degli uomini tramite esempi vari (il più recente, quello di Rrahmani nel gennaio del 2021 con l'Udinese), essi non imparano mai la lezione più antica (o comunque, una delle più datate) del pallone: bollare un individuo come "scarso" al debutto è da persone che non posseggono la virtù della pazienza. Ma d'altronde, da una società costituita perlopiù da soggetti che si riempiono la bocca con discorsi in cui evidenziano la fragilità della Generazione Z senza mai, però, far parlare i fatti è difficile aspettarsi (o addirittura sperare) che non vengano messi in atto linciaggi mediatici.

A cura di Alex Iozzi

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