editoriali

La doppia-doppia, il lavoro da boa e i gol nei big match: così Lukaku è stato decisivo

Alex Iozzi

Una sfida ardua, dunque, per il nativo di Anversa (il quale, per mettere in risalto un ulteriore dato, lo scorso 13 maggio ha sforato di due anni i 30), ma in cui ha saputo avere la meglio facendo ciò che contraddistingue gli sportivi più di successo: lasciando parlare il campo. 14 gol e 10 assist (un quantitativo inusuale per un "bomber di razza") in 36 presenze nel campionato 2024/25 di Serie A: doppia cifra spuntata in entrambe le caselle, unico attaccante in grado di raggiungere tali numeri nelle TOP 5 leghe europee assieme a Mohamed Salah del Liverpool (28 reti e 18 passaggi vincenti in 36 gare di Premier League a cui ha preso parte). Da sottolineare, inoltre, come 7 di queste 13 marcature siano state siglate nei cosiddetti "big match" (ritenuti da sempre il tallone d'Achille del belga): Lukaku, infatti, ha punito (in ordine cronologico) Milan(sia in casa che in trasferta), Roma(in casa), Fiorentina (sia in casa che in trasferta), Atalanta (in trasferta), Juventus(in casa). All'appello delle "vittime" sono mancate soltanto l'Atalanta di Gian Piero Gasperini e la compagine con cui il Napoli si è lottato lo (storico 4°) Scudetto per dieci mesi, ossia l'Inter targata "Simone Inzaghi".