Dal fango della D al Napoli (sognando Ibra)! Alla scoperta dell’ariete Lucca

Il Napoli è fortemente interessato a Lorenzo Lucca, attaccante dell’Udinese. Dopo settimane di sondaggi e contatti, il club azzurro ha trovato un’intesa di massima con il giocatore, che ha espresso chiaramente la volontà di trasferirsi all’ombra del Vesuvio. Lucca spinge per arrivare a Napoli, considerandola una grande opportunità di crescita e consacrazione. Resta però da trovare l’accordo con l’Udinese, che non sembra intenzionata a lasciarlo partire facilmente. Le trattative sono in corso, e il Napoli di Manna e Conte farà di tutto per sbloccare l'affare. Lorenzo Lucca nasce a Moncalieri il 10 settembre 2000. Ha quindi 24 anni e si fa notare subito per il suo fisico imponente: 2.01 metri d’altezza, destro naturale, caratteristiche che lo rendono un centravanti atipico, ma molto difficile da marcare. Muove i primi passi nel settore giovanile del Torino, prima di iniziare la carriera tra i professionisti nel 2020 con il Palermo. L’anno successivo passa al Pisa, dove inizia a farsi notare in Serie B. Nel 2022 arriva la chiamata dall’estero: è l’Ajax a puntare su di lui, vedendo in Lucca un potenziale talento da far crescere in Eredivisie. L’esperienza nei Paesi Bassi però è altalenante e lo porta nel 2023 a fare ritorno al Pisa. Nel gennaio 2024 viene ceduto in prestito all’Udinese, dove riesce finalmente a trovare continuità e rendimento. A fine stagione i friulani lo riscattano per 8 milioni di euro: è da lì che comincia la sua vera esplosione. I numeri raccontano bene l’evoluzione di Lucca. Alla sua prima stagione al Pisa mette a segno 6 gol e 4 assist, un bottino interessante per un giovane alla prima vera esperienza in un campionato competitivo come la Serie B. Mostra buoni movimenti, intelligenza tattica e capacità di giocare anche per la squadra. Nel 2022, tra la prima e la seconda squadra dell’Ajax, totalizza 8 gol e 4 assist: una media discreta, considerando il processo di adattamento a un nuovo calcio e a un contesto tattico molto diverso da quello italiano. Nonostante non sfondi in prima squadra, l’esperienza olandese gli permette di ampliare il proprio bagaglio tecnico. Con l’Udinese arriva la vera maturazione. Alla sua prima stagione in bianconero realizza 9 gol e 4 assist, diventando rapidamente una pedina centrale del reparto offensivo. Ma è nella stagione appena conclusa che Lucca si consacra definitivamente: 36 presenze, 14 gol, 2 assist e 10 ammonizioni in tutte le competizioni. I gol certificano la sua crescita sotto porta, mentre le ammonizioni evidenziano un temperamento ancora da regolare, segno di una grande partecipazione anche in fase di pressione e difesa. Il bilancio è chiaramente positivo, tanto da attirare l’attenzione di un club come il Napoli. Lorenzo Lucca è cresciuto guardando le videocassette di Ibrahimović e Trezeguet, che il padre gli metteva a casa. Due modelli molto diversi, ma entrambi fondamentali per la sua formazione: da Ibra ha preso l’imponenza fisica e la personalità, da Trezeguet il senso del gol e i movimenti in area. Oggi ammira Haaland, per la sua potenza e capacità di attaccare la profondità nonostante la struttura fisica simile alla sua. È anche un grande fan di Edin Džeko, attaccante elegante e intelligente, che sa far salire la squadra e partecipare al gioco. Tutti riferimenti che raccontano l’identità tecnica e mentale a cui Lucca si ispira. Lorenzo Lucca non è arrivato al calcio che conta per caso. La sua è una storia di scelte consapevoli e sacrifici, come lui stesso ha raccontato in un’intervista a Repubblica. "Ho fatto tanta gavetta? Una scelta tutta mia. Volevo spazio per crescere", ha spiegato con lucidità. È nei campi di provincia che ha capito di poter fare il calciatore davvero, scegliendo perfino di scendere in Serie D con il Palermo, all’ultimo giorno di mercato. Una decisione che oggi rivendica con orgoglio: "Lo rifarei". Non è stato un percorso lineare. A tredici anni era anche un ottimo tennista, tanto che il suo allenatore lo spingeva ad abbandonare il calcio. Ma Lucca non ha mai avuto dubbi: "Fin da piccolo avevo scelto la palla grande". Anche i momenti difficili hanno segnato il suo percorso. Come a Pisa, quando dopo un inizio travolgente fu frenato da problemi fisici: "Mi ero operato al menisco, avevo dolori continui. Mi imbottivo di antidolorifici, saltavo allenamenti. È stato un calvario". Ma ha saputo rialzarsi, recuperare, e oggi raccoglie i frutti di quella resilienza. La sua carriera è la dimostrazione che il talento da solo non basta: servono scelte dure, pazienza e una testa forte. Proprio come la sua. Lorenzo Lucca non è soltanto un attaccante emergente: è il frutto di un percorso costruito passo dopo passo, tra scelte coraggiose, difficoltà superate e una crescita continua. Dalla gavetta nei campi di provincia alle esperienze all’estero, fino all’esplosione definitiva con l’Udinese, Lucca ha dimostrato di avere non solo qualità fisiche e tecniche, ma anche una mentalità da professionista vero. I numeri raccontano di un centravanti sempre più completo: forte nel gioco aereo, generoso nella lotta, presente nella manovra e sempre più decisivo sotto porta. I suoi riferimenti da Ibrahimović a Haaland parlano di un'identità precisa: un attaccante dominante, ma capace anche di dialogare con la squadra. Ora, con il Napoli fortemente interessato e un trasferimento che sembra sempre più vicino, Lucca è davanti al momento più importante della sua carriera. Ha l’accordo con il club azzurro e spinge per il salto, in attesa che si sblocchi l’intesa con l’Udinese. Il suo futuro sembra pronto a tingersi d’azzurro: è il passo naturale per chi, come lui, ha sempre saputo dove voleva arrivare. A cura di Angelo Salzano ©RIPRODUZIONE RISERVATA