Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

editoriali

Se il destino del mondo dipendesse da un tiro dal limite, darei palla a Fabian Ruiz

lazio napoli fabian

La furiosa reazione del Napoli al gol di Pedro smonta pezzo per pezzo la retorica dell'occasione persa, sfarfallante da qualche giorno sulla bocca di troppi. Ma quella del carattere è pure un'altra straziante prosopopea: o si è forti o no

Mattia Fele

"Occasione" è ciò che ci cade davanti. Lo dice la nostra lingua: poi sta a noi farne frutto, beneficiare di cosa rotola dall'albero e ci sfiora la punta dei piedi. Possiamo raccoglierla o lanciarla via con lo sdegno del narcisista, possiamo intuirla come un'epifania o guardarla a posteriori con rimpianto. E possiamo buttarci a capofitto per giocarla nel modo peggiore o migliore. Senza dimenticare che occasione ha la stessa radice deverbale di occidente, oggi coinvolto in un conflitto anacronistico che appesantisce ogni altro discorso, ma che è doveroso menzionare sempre. Di sbagliato nella violenza c'è tutto e non serve Calcionapoli1926 a ribadirlo. Noi ci limitiamo a dar voce ad un Napoli (finalmente) completo per vincere lo Scudetto.

Leggerezza non è superficialità

napoli

Per comprendere il peso del sinistro al 94', basterà forse un esempio dal 2018: era un Lazio-Juventus 0-1 con rete di Dybala al 93' proprio alla giornata numero 27. Il Napoli avrebbe perso la partita il giorno dopo (2-4 contro la Roma, ndr) e la testa della classifica. Sono reti che possono cambiarti la pelle. Ecco perché Lazio-Napoli se l'assaggi sa di decisivo.

Nuovo letargo per chi accusava questa squadra di mancare in carattere e furia. Non conoscono il calcio né la leggerezza. Che non è superficialità, diceva Calvino. Distorcono persino il campo: nel pareggio col Verona dell'anno scorso ad esempio il carattere ha avuto poco spazio. Mancavano proprio contenuti tecnici. Così come a Cagliari, così come a Firenze nel 2018.

Pure oggi dobbiamo dire te l'avevo detto ad un ambiente che si autoflagella in continuazione, come un tricheco che cerca di guardarsi l'ombelico. Ma di lasciare in pace il Napoli lo avevamo scritto qui e poco v'è importato: avete preferito criticare un 3-4-2-1 obbligato in Sardegna e una sconfitta inevitabile contro chi ha comprato Aubameyang e Ferran Torres e ha nel palmarès diverse Champions League. Oltre al dettaglio lieve di aver di fatto inventato la costruzione dal basso e il movimento di palla di cui noi siamo solo umili seguaci.

Mancano undici partite e Spalletti ha dato un'identità tecnica e motivazionale a dei calciatori che l'anno scorso sono arrivati quinti e l'anno prima settimi, mal gestiti e giù di corda per troppo tempo. È un Napoli che ritrova una nuova armonia e subito riprende il viaggio, mentre sull'atroce sfondo - un'allegria di naufragi - si vuol distruggere tutto ciò che abbiamo provato a costruire (e non siamo esenti da colpe: guerra fa rima con fallimento di tutti).

Il giardiniere ringrazia

fabian napoli

Poi succede che Fabian fa girare il pallone dietro alle orecchie della porta e lo fa rientrare come Oliver Hutton, in uno di quei tiri d'interno che dai tempi del Betis lo rendono uno dei centrocampisti più cecchini d'Europa. Se la palla arriva in quella posizione e ce l'ha sul sinistro, è gol: poco importa se sia un'amichevole, la Weekend League su FIFA o se sia il 2' o il 95' di una gara di cartello. Niente più ragnatele attaccate al palo, che erano una scocciatura vera. Il giardiniere ringrazia. Questa è qualità con la Q e chi non perdona qualche suo errore o qualche sua caratteristica individuale - che a volte viene scambiata per indolenza - non sa amare né godersi il bello. E non dimentichiamo che Spalletti ha vinto a Roma con Mertens in panchina per 90', l'uomo che all'andata ha giocato una partita da far vedere nelle scuole calcio quando si insegna il ruolo del falso nueve.

Acquistano ciclicità e senso le parole del mister riguardo ai tanti contributi, ai tanti modi in cui questa squadra può riempire una partita e quindi un campionato. Per il palleggio Lobotka-Zielinski-Mertens, per la fisicità Anguissa e per l'elettricità Elmas. Per la follia Ounas e per la profondità Lozano. Per la grinta Petagna e Juan Jesus, per l'esperienza Ghoulam. Per la costanza Di Lorenzo. Senza citare Osimhen e Koulibaly che fanno un altro sport. Una perla che va verso di noi la chiosa nel post-gara: "Questa squadra ha carattere e lo ha dimostrato dopo il gol di Pedro. Voglio vedere cosa diranno ora".

In attesa di delucidazioni la SSC Napoli ha superato la Lazio e ha colto l'assist, l'opportunità, la possibilità, l'occorrenza, la chance gentilmente offerta da Milan e Inter per fiondarsi in testa. Ora è primo. Di più, il club invita la signoria tutta a coglierne una diversa, di occasione: quella del silenzio. D'oro.

A cura di Mattia Fele 

©RIPRODUZIONE RISERVATA