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editoriali

Per Mediaset il «tacco di Dio» merita l’insufficienza: incompetenza o malafede?

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Facciamo un po' di chiarezza sulla prestazione di Kvara contro l'Eintracht

Giovanni Ibello

Ha sbagliato il rigore del vantaggio, poi - servito in profondità dal Chucky - si è fatto ipnotizzare da Trapp a inizio ripresa. Questo è tutto quello che riescono a vedere alcuni sedicenti esperti di calcio (strapagati senz'altro) quando si discute sulla prestazione di Kvara. A questo punto l'osservazione vien da sé, e delle due l'una: o sono in malafede o non sono poi così competenti. Nell'immediato post gara di Eintracht-Napoli, il parterre di Mediaset non ha avuto dubbi: Kvara non merita più del 5,5 in pagella. Ma che aberrazione sportiva è mai questa?

Facciamo un po' di chiarezza sulla prestazione di Kvara contro l'Eintracht

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Per intenderci, Paolo Del Genio (che è noto per essere sempre molto obiettivo al di là della sua passione per il Napoli) ha visto un'altra partita e gli ha dato 7,5: "Ha sbagliato il rigore", dice, "ma solo il tacco per Di Lorenzo vale almeno un punto in più. La sua prestazione è stata più che positiva, con giocate di grande classe". Due voti di differenza rispetto ai soloni meneghini, ma che scherziamo? La verità è che la sola presenza di Kvara terrrorizzava la retroguardia tedesca che spesso e volentieri si rifugiava in calcio d'angolo anche quando poteva tranquillamente controllare la sfera. Non si contano poi le giocate di classe con cui il georgiano ha controllato la palla, ha catechizzato i compagni e ha servito Osimhen (con cui sussiste una vera e propria corrispondenza di amorosi sensi). Bisogna essere ciechi per non vedere che anche quando gioca leggermente sottotono, l'ex Rubin Kazan è una gioia per gli occhi.

Quanti in Europa saprebbero replicare il gesto tecnico di Kvara sul due a zero?

Ma la domanda è un'altra: quanti giocatori in Europa sono in grado di replicare quel gesto tecnico sul due a zero di Di Lorenzo? Rivivamolo insieme: Kvara riceve da Zielinski, poi punta tre avversari e scarica su Anguissa. Detta il passaggio allo stesso Anguissa che prevede il susseguente automatismo e lo serve in profondità. Penetrato nel cuore dell'area di rigore, il 77 controlla la palla con il destro, la lascia defilare verso l'esterno e quando intuisce che ha tre difensori addosso si gira e smarca capitan Di Lorenzo con un colpo di tacco magistrale. Ora, alla luce di una prodezza simile, diteci: può il tacco di Dio essere compatibile con una insufficienza in pagella? Ribadiamo, questa è incompetenza o malafede.

A cura di Giovanni Ibello