calcionapoli1926 editoriali Le intercettazioni ad orologeria come ai tempi del berlusconismo

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Le intercettazioni ad orologeria come ai tempi del berlusconismo

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Tutto fa pensare che la macchina del fango sia stata attivata: il Napoli sta scomodo e fa paura
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

In questi giorni è tornato nuovamente alla ribalta il cosiddetto caso Osimhen: ogni tanto spunta fuori una notizia o intercettazioni per tirare in mezzo il Napoli e il presidente De Laurentiis. A pensar male si fa peccato, ma alle volte ci si azzecca: torna alla mente la fase della politica italiana del berlusconismo quando si colpiva a ridosso di momenti elettorali importanti.

Le intercettazioni ad orologeria come ai tempi del berlusconismo

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All'epoca dell'ex Premier la stampa e la magistratura diffondevano le intercettazioni a ridosso delle elezioni per cercare di colpirlo politicamente: un paragone calzante con ciò che stanno facendo al Napoli. La differenza, ovviamente, sta nella colpevolezza visto che per alcune vicende Berlusconi venne condannato mentre De Laurentiis e il club azzurro sono già stati assolti. Allora perché questa attenzione mediatica? Le intercettazioni di Giuntoli diffuse in questi giorni sono una chiara volontà di screditare ciò che di straordinario sta facendo il Napoli. Le frasi emerse non significano nulla e non hanno nessun valore in termini di indagini. Il commento del Ds, anzi, avvalora la tesi opposta: Osimhen è stato un investimento costoso per le casse del club. Poi, qualche giornalista del Nord, accusa di due pesi e due misure paragonando ciò che è emerso sulla Juve dall'inchiesta Prisma. Follia. Al Napoli sono contestate due operazioni: quella Osimhen e quella Manolas. Al club bianconero, invece, ne sono state contestate molteplici. Ancora una volta un paragone fatto da qualcuno che non trova aderenza nella realtà.


Noi giornalisti, per dover di cronaca, riportiamo ciò che viene pubblicato dai mass media ma alle volte ci interroghiamo quanto questo possa far bene all'ambiente. L'intenzione di colpire il Napoli è chiara: primo in classifica, prima vittoria in Europa e un mercato ricco di investimenti, il club, dopo lo scudetto dello scorso anno, è ancora all'apice del calcio italiano e fa paura (o sta scomodo) a qualcuno. Una vera e propria macchina del fango intenta a colpire chi da anni vuole rivoluzionari il sistema marcio del calcio: Aurelio De Laurentiis. Un presidente così andrebbe clonato: vittorie con bilanci sempre in ordine, continui investimenti per accrescere il valore della rosa e ora un ambizioso progetto per centro sportivo e stadio. Anche qui possiamo parlare di intercettazioni pubblicate ad orologeria: il presidente vuole costruire un nuovo stadio e un nuovo centro sportivo e sta trovando gli ostacoli della politica che continua a spingere, anche in ottica Euro 2032, per il Maradona. Una serie di astri che sembrano congiungersi proprio quando, a distanza di anni, escono fuori "nuove" intercettazioni. Insomma, tutto fa pensare che la macchina del fango sia stata attivata: il Napoli sta scomodo e fa paura, ma tutto questo non fermerà l'ambizioso progetto del duo Conte-ADL che ormai hanno deciso di entrare ancora di più nella storia regalando ai tifosi l'ennesimo sogno contro tutto e tutti.

A cura di Giovanni Frezzetti

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