Calcio Napoli 1926
I migliori video scelti dal nostro canale

editoriali

In molti devono andare altrove: caro Napoli, ora prima i fatti e poi le parole

editoriale di maurizio zaccone napoli
La "new era" non può essere solo uno slogan, ma un piano di ricostruzione serio e reale
Redazione

Questa è programmazione: prima ancora di sederci a tavola per il pranzo pasquale il casatiello già ci è rimasto sulle stomaco. Non servono settimane di riposo, nuovi allenatori, allenamenti e preparazione. Il Napoli non ha niente da ritrovare; questo è. Una squadra che merita il suo posto in classifica e che dista 31, forse 34 punti dalla prima in classifica, 29 punti in meno della scorsa stagione. Numeri impietosi ma che dobbiamo leggere per capire il capolavoro che si è riusciti a compiere.

Caro Napoli, ora prima i fatti e poi le parole

—  

Gli azzurri non hanno avuto un momento di appannamento, magari anche lungo, per poi ritrovarsi e confrontarsi con una classifica che non ti restituisce i punti persi... magari fosse andata così. Il Napoli non è mai ritornato quello di prima, pertanto è più facile pensare che il Napoli non è mai stato, quest'anno, la squadra dell'anno scorso. Persa in un limbo dove non hai un'identità da ritrovare ma non ne hai neanche una nuova. Anche perché ci si è affidati a due allenatori, non me ne vogliano, dismessi, e a un terzo alla sua prima esperienza. Direi pochino per una squadra campione d'Italia che disputa la Champions. Anche perché anziché analizzare tutti i fattori che hanno determinato il successo dell'anno scorso, intuito compreso, ma anche fortuna, si è preferito pensare che qualunque cosa faccia il proprietario di questa squadra gli riesca sempre bene. E che in fondo di Spalletti si può fare a meno, di Giuntoli si può fare a meno, di Sinatti si può fare a meno, di Kim si può fare a meno, degli umori dello spogliatoio si può fare a meno, di sostituti con garanzie maggiori si può fare a meno. E forse che tutto questo bastasse, se non a bissare il tricolore, quantomeno ad un piazzamento Champions e all'approdo al mondiale per Club. Con la dea bendata però non si scherza, e il non aver puntellato adeguatamente la squadra, il non aver premiato chi meritava, e il non aver rinforzato adeguatamente a gennaio l'organico come promesso, ci ha portato dove stiamo. In quel limbo dove non siamo più chi eravamo e non sappiamo nemmeno cosa potremmo essere. O forse lo sappiamo, una squadra che galleggia tra l'ottavo e il nono posto.


C'è uno slogan che infastidisce molti, ed è "meritiamo di più". La domanda è: Napoli merita una squadra più forte e competitiva? Il quarto bacino d'utenza della serie A, che garantisce introiti importanti al club, con lo stesso che gode di ottima salute, potrebbe e dovrebbe collocarsi in una posizione diversa nel calcio italiano ed europeo? Certo che sì.

Ma ogni giorno che pensiamo cominci la risalita ci rendiamo conto che non è finita la discesa. Il Napoli ha il dovere di provarci ogni santa partita per agguantare un posto in Europa, qualsiasi sia l'Europa. Perché deve mantenere una dimensione europea, una rosa lunga, e non perdere nemmeno punti nel ranking quando si tornerà, si spera presto, nell'Europa che conta. Ma nel frattempo deve programmare, anzi dovrebbe averlo già fatto. Il Napoli già dovrebbe sapere chi è il nuovo allenatore, il nuovo direttore sportivo, e che budget avrà sul mercato che dovrà rivoluzionare questa rosa. Perché gran parte di questa squadra deve andarsene a trovare stimoli altrove. E il club dovrà saper fornire nuovi stimoli a chi verrà. La "new era" non può essere solo uno slogan, ma un piano di ricostruzione serio e reale. Che passa da progetti concreti anche a lungo termine. Da visioni, che ci sono sempre state, accompagnate da fatti. Ben vengano i giovani di belle speranze, accompagnati però da almeno un paio di campioni in grado di poter trascinare la squadra. E, per una volta, prima i fatti e poi le parole. Non ha timore questa tifoseria, eventualmente, di saper aspettare. Se vede i semi piantati a terra, ovviamente. Inutile sognare sbarchi dal mare di inaugurazioni di stadi per i quali non è stato presentato nemmeno un foglio Word di progetto. Meglio concentrarsi a "rifare" il Napoli. A ricostruire un sogno. Si può fare. Si deve fare.

A cura di Maurizio Zaccone

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Acquista il nuovo libro di Maurizio Zaccone "Ricomincio da te" su Amazon

Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Napoli senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Calcio Napoli 1926 per scoprire tutte le news di giornata sugli azzurri in campionato e in Europa.