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Il ritorno di Mazzarri, dalle sigarette col Chelsea ai due gesti iconici in panchina

Il ritorno di Mazzarri, dalle sigarette col Chelsea ai due gesti iconici in panchina - immagine 1
Per il tecnico toscano si tratta del secondo ritorno in azzurro dopo le esperienza del 1998-1999 e dal 2009 al 2013
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Walter Mazzarri è il "nuovo" allenatore del Napoli. Si tratta della sua terza esperienza in azzurro per il tecnico di San Vincenzo dopo quella del 1998-1999 come secondo di Ulivieri e quella dal 2009-2013 come tecnico. De Laurentiis ha deciso di puntare sull'"usato sicuro" per traghettare il Napoli al termine della stagione, dopo che il tecnico ha accettato un contratto fino al 30 giugno 2024 senza opzioni o clausole.

Il secondo ritorno di Mazzarri

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Il tecnico toscano prese in mano le redini della squadra da Roberto Donadoni, dal quale ereditò una squadra in crisi d'identità e di risultati. Era sestultima in classifica con soli 7 punti conquistati dopo 7 match e sconfitta 4 volte su 4 in trasferta. Si notò fin dalla prima conferenza che Mazzarri sarebbe stato l'uomo giusto per rivitalizzare un gruppo ormai logoro dalla vecchia gestione e, infatti, gli azzurri tornarono subito alla vittoria contro il Bologna con un gol al 91° di Maggio, il primo dei tanti gol in zona Cesarini di quella squadra e che diventò un vero marchio di fabbrica. Così come divennero iconici alcuni suoi gesti come quello dell'orologio agli arbitri sulle perdite di tempo degli avversari e quello della giacca, che toglieva per scaramanzia quando le cose non stavano andando per il verso giusto, restando soltanto in camicia anche quando faceva freddissimo.


Restano impresse nella mente la rimonta da 0-2 a 2-2 nei minuti di recupero contro il Milan, l'eurogol di Cavani al 93° contro il Lecce dopo il salvataggio sulla linea di Grava, il gol a cinque secondi dal fischio finale di Maggio contro il Palermo e la fantastica tripletta di Cavani nel pirotecnico 4-3 contro la Lazio che ci permise di rimanere agganciati al treno scudetto. Da non dimenticare la prima notte in Champions nel 2011 dopo oltre 20 anni, col pareggio di Manchester e la miracolosa qualificazione agli ottavi nel girone della morte con Bayern, Villarreal e, appunto, City. Grida ancora vendetta l'eliminazione con il Chelsea agli ottavi dopo il 3-1 inflitto agli inglesi al San Paolo all'andata senza Mazzarri in panchina. La squalifica rimediata a Villareal ha costretto il tecnico azzurro a seguire la gara nel chiuso di una stanza d’albergo impestata, almeno quanto dichiarato, dal fumo delle sue stesse sigarette. E pensare che poteva non esserci lui sulla panchina in quella stagione a causa dei dissidi con De Laurentiis, il quale aveva già anche contattato Gasperini per sostituirlo, ma alla fine tutto rientrò. È stato il primo allenatore a vincere un trofeo a Napoli senza Maradona con il trionfo in Coppa Italia nel 2012, grazie al 2-0 contro la Juve a Roma. Nel 2013 l'ultima stagione col secondo posto in campionato e il record di punti aggiornato (all'epoca) a 78 punti. Poi arrivò la chiamata dell'Inter e si chiuse un capitolo importante del calcio Napoli, che ora sta per riaprirsi.

A cura di Domenico D'Ausilio

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