Il Napoli oggi è tutta un'altra cosa. La Supercoppa vinta a Riyadh con mezza squadra titolare infortunata e con gli stessi 11 che una settimana prima avevano perso a Udine 1-0, ha ricordato a tutti una cosa: gli azzurri hanno cambiato status e mentalità.
Quando nell'estate del 2024 De Laurentiis annunciò Antonio Conte come nuovo allenatore, il progetto era ben chiaro: portare il Napoli più in alto possibile. Detto, fatto! Dopo un mercato stellare che ha visto gli arrivi di Buongiorno, McTominay, Neres e Lukaku tra gli altri, il tecnico salentino ha portato gli azzurri a vincere lo Scudetto dopo il 10º posto dell'anno prima. Condottiero indiscusso, il mister ha saputo toccare tre tasti fondamentali nel gruppo: unità, appartenenza e orgoglio.
Ad alzare ancora di più l'asticella sono stati gli arrivi dell'ultima sessione di calciomercato: Noa Lang, Beukema, Lucca, Gutierrez, Milinkovic-Savic, Marianucci, Elmas, ma soprattutto la stella belga Kevin De Bruyne. Tornando a prima, immaginate se ad Aurelio De Laurentiis avessero detto nel 2004 che uno dei migliori centrocampisti degli ultimi 20 anni avrebbe scelto di indossare la maglia del Napoli. Ecco, forse lì andava compreso che qualcosa era cambiato.
Il Napoli aggiunge un altro trofeo alla sua bacheca. Il secondo sotto la guida di Antonio Conte, ma soprattutto il secondo in un anno solare. Oggi però, leggere in prima pagina di una vittoria azzurra non stupisce più e "Napoli Campione" non è più un titolone. La realtà è che i partenopei non sono più una squadra che può competere, ma quella da battere. Le cose sono cambiate: alla stampa del nord e al resto d'Italia questo non scenderà mai giù. Evviva Conte, evviva De Laurentiis! Sono loro i fautori di questo autentico capolavoro.
A cura di Francesco Iodice
ⒸRIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA



/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202503/b2ff76d8ad31fa49b60f7d1cf026ccbf-scaled-e1742841301529.jpg)