calcionapoli1926 editoriali Il Napoli è tornato: c’era uno Starman nei cieli (e uno sul terreno del Maradona)

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Il Napoli è tornato: c’era uno Starman nei cieli (e uno sul terreno del Maradona)

Il Napoli è tornato: c’era uno Starman nei cieli (e uno sul terreno del Maradona) - immagine 1
La citazione di una figura eterea del capolavoro di David Bowie: l’uomo delle stelle guarda il suo Napoli e la sua personificazione in campo
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

Il Napoli è tornato, o forse non se n’era mai andato. Col Qarabag arrivano altri tre punti, pesantissimi perché rilanciano il cammino in Champions. Arrivano conferme dopo la buona prova con l’Atalanta: il gruppo c’è, è unito e segue Conte. Una serata speciale nel giorno del quinto anniversario della morte di Maradona. Gli azzurri ripartono e si riconfermano: il tricolore sul petto sarà difeso con le unghie e con i denti, un chiaro segnale alle rivali.

Il Napoli è tornato: c’era uno Starman nei cieli (e uno sul terreno del Maradona)

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Eppure la presenza di uno Starman (tanto per citare il capolavoro di David Bowie) si avvertiva. Era Diego, dall’alto, che ancora una volta è venuto a vedere l’omaggio della sua Napoli che non lo dimenticherà mai. Una serata burrascosa che poteva essere risolta solo da chi è sovrumano: effettivamente lo Starman era anche in campo, si tratta di Scott McTominay. Ancora una volta, come nella scorsa stagione, si è caricato il Napoli sulle spalle in assenza degli altri leader, Anguissa, De Bruyne e Lukaku. È stata la sua serata, un gol e mezzo che rilanciano il Napoli e riaccendono l’entusiasmo. La gara non era partita nel migliore dei modi: il Qarabag si è mostrato subito coraggioso e aggressivo ed ha messo gli azzurri alle corde nei primi 15 minuti. Una partenza opposta rispetto alla gara con l’Atalanta ma che ha mostrato un’altra qualità del Napoli: saper resistere all’angolo quando necessario. Una qualità ritrovata visto che lo scorso anno la squadra di Conte è stata maestra in questo. Il primo tempo è stato più complesso del previsto, ma nella ripresa la musica è cambiata.


Conte ancora una volta ha osato ed è stato premiato: ha gettato Politano nella mischia e la gara ha avuto una svolta. Napoli in vantaggio e il resto è stato tutto in discesa: dominio e controllo, con un dosaggio delle energie in vista della Roma. Eppure la squadra ha visto ancora una volta protagonista quei giocatori che il tecnico ha rilanciato, su tutti Neres. Quella semi rovesciata del primo tempo se fosse entrata avrebbe fatto venir giù il Maradona (e sarebbe diventata la nuova copertina della Panini). Il brasiliano è stato tra i migliori in campo e Lang ha confermato la sua crescita: tutte buone notizie, ma una piccola nota dolente c’è. Hojlund non è riuscito a sbloccarsi: un rigore sbagliato che invece avrebbe ridato fiducia al vichingo danese le cui qualità non sono mai state in dubbio. Ma in un momento così sarebbe servito ritrovare il proprio bomber per continuare il trend positivo dei numeri offensivi. Detto ciò, Hojlund è stato comunque fondamentale, come contro l’Atalanta, nell’aprire gli spazi e permettere così gli inserimenti dei suoi compagni. Insomma, gli manca solo il gol.

Una chiosa finale la merita lo Starman in pectore: Antonio Conte ancora una volta ha avuto ragione. Le sue scelte sono state azzeccate e la strigliata fatta alla squadra ha sortito i suoi effetti. In due gare ha riportato l’entusiasmo e rimesso il Napoli in carreggiata e ancora in lotta in tutte e 4 le competizioni. Ora domenica c’è la gara verità: ci si gioca il primato con la Roma in un Olimpico che sarà infuocato. La cosiddetta prova del nove che può dare ancora più certezze agli azzurri: la squadra è forte e vorrà rompere le palle fino a fine stagione (per citare una frase amata da Conte). Come direbbe David Bowie “There’s a starman waiting in the sky” (C’è un uomo delle stelle in attesa lassù nel cielo): Diego ha fatto la storia e starà ancora una volta sorridendo a vedere il suo Napoli in cima, pronto a scardinare ancora il sistema e a sovvertire le gerarchie.

A cura di Giovanni Frezzetti

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