calcionapoli1926 editoriali Il calcio è semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90′ ma alla fine vince il Napoli

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Il calcio è semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90′ ma alla fine vince il Napoli

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Quando si guardano le partite del Napoli torna alla mente la celebre frase di Gary Lineker: ma questo è solo un segnale positivo
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Editorialista 

Un primo tempo un po’ opaco, un rigore fallito dal Lecce e un gol su un episodio: il Napoli sbanca Lecce con grinta e cattiveria. Una lotta, ma la squadra di Conte sfrutta l’inerzia del tiro dal dischetto fallito e segna una rete che vale tre punti pesantissimi. Le vittorie così, oltre a dare continuità, danno una scossa al morale. E guardando una partita come questa, viene alla mente la famosa frase di Gary Lineker: “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine vincono i tedeschi”, solo che questa volta c’è il Napoli!

Il calcio è semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti ma alla fine vince il Napoli

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La frase dell’ex campione inglese è figlia delle gare da lui disputate contro la Germania: una squadra solida e difficile da battere. Una citazione che richiama più al Napoli dello scorso anno che a quello di oggi, ma che con la vittoria di Lecce torna più attuale che mai. In piena emergenza Conte serra le fila e rilancia la collaudata coppia di mancini Buongiorno-Juan Jesus: la difesa ha ritrovato certezze e solidità nelle ultime due gare, incassando gol solo su rigore contro l’Inter. Un punto di partenza importante da cui ripartire nelle prossime partite: un nuovo tour de force è dietro l’angolo con Como, Eintracht e Bologna. Gare difficili, contro avversari ostici. Non ce ne voglia il coriaceo Lecce che ha fatto la sua discreta gara contro il Napoli. Anguissa è il solito Mvp, Milinkovic si conferma pararigori: insomma, gli astri che si congiungono nelle difficoltà. Bene anche il debutto di Lang e l’ingresso di Neres, i due hanno mandato un chiaro segnale in assenza di De Bruyne: noi ci siamo! Due soluzioni ritrovate che, in attesa del rientro di Lukaku, saranno fondamentali per le prossime gare. In verità, un segnale l’ha dato tutta la squadra.


Infatti, non era facile non farsi abbattere dall’infortunio di De Bruyne, soprattutto in una gara difficile da sbloccare per oltre 70 minuti. Invece, il gruppo ha reagito e si è dimostrato unito: ha saputo soffrire quando era necessario, così come sta soffrendo per tutti questi infortuni che stanno disturbando un’annata che doveva essere da sogno. Certo, il Napoli è primo ed ha tutte le carte in regola per passare il turno in Champions e giocarsi Supercoppa e Coppa Italia, ma nessuno si immaginava un inizio così travagliato. Ma il Napoli, nonostante le quattro sconfitte, di cui due disgraziate contro Torino e Psv, non molla: ormai ha la corazza come il suo allenatore. In poco più di un anno Conte è riuscito ad infondere nell’ambiente spirito di sacrificio e cultura del lavoro, due qualità che alla lunga pagano. Lo abbiamo visto lo scorso anno con l’inaspettato scudetto, lo stiamo vedendo con il primo posto in questa stagione, altrettanto inaspettato per la situazione infortuni. Cosa ci lascia quindi la gara col Lecce? Ci ha fatto capire che il Napoli lotta e che può rifare della solidità la sua arma vincente. Magari proveremo a fare un colpetto di telefono a Lineker, siamo troppo curiosi di sapere se direbbe “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine vince il Napoli”!

A cura di Giovanni Frezzetti

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