Infatti, non era facile non farsi abbattere dall’infortunio di De Bruyne, soprattutto in una gara difficile da sbloccare per oltre 70 minuti. Invece, il gruppo ha reagito e si è dimostrato unito: ha saputo soffrire quando era necessario, così come sta soffrendo per tutti questi infortuni che stanno disturbando un’annata che doveva essere da sogno. Certo, il Napoli è primo ed ha tutte le carte in regola per passare il turno in Champions e giocarsi Supercoppa e Coppa Italia, ma nessuno si immaginava un inizio così travagliato. Ma il Napoli, nonostante le quattro sconfitte, di cui due disgraziate contro Torino e Psv, non molla: ormai ha la corazza come il suo allenatore. In poco più di un anno Conte è riuscito ad infondere nell’ambiente spirito di sacrificio e cultura del lavoro, due qualità che alla lunga pagano. Lo abbiamo visto lo scorso anno con l’inaspettato scudetto, lo stiamo vedendo con il primo posto in questa stagione, altrettanto inaspettato per la situazione infortuni. Cosa ci lascia quindi la gara col Lecce? Ci ha fatto capire che il Napoli lotta e che può rifare della solidità la sua arma vincente. Magari proveremo a fare un colpetto di telefono a Lineker, siamo troppo curiosi di sapere se direbbe “Il calcio è un gioco semplice: 22 uomini rincorrono un pallone per 90 minuti e alla fine vince il Napoli”!
A cura di Giovanni Frezzetti
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