Conte in conferenza ha ringraziato i cosiddetti gregari: da Marin a Mazzocchi, quei calciatori che hanno dato l'anima in quelle poche volte in cui sono stati chiamati in causa, a voler sottolineare l'importanza del gruppo da lui costruito. E i meriti, anche qui, sono ancora suoi: non era facile dopo la cessione di Kvara a gennaio mantenere così alta l'asticella. Eppure il comandante l'ha fatto e mattoncino dopo mattoncino ha costruito un muro tra lui e le avversarie: la difesa del Napoli, la migliore della Serie A, ha fatto la differenza in questo campionato. Buongiorno, nonostante gli infortuni, è stato fondamentale: ma il vero perno è stato Amir Rrahmani. Il difensore ha avuto una crescita esponenziale dando una continua prova di maturità partita dopo partita. Per non parlare dell'impegno di Spinazzola, del sacrificio di Politano, delle geometrie di Lobotka, della fisicità di Anguissa, delle parate di Meret (nonostante qualche critica eccessiva!) e delle scorribande di Neres: insomma, l'elenco sarebbe lungo e approfondito. Ma qui vogliamo dare i meriti a un gruppo e al suo comandante. Sarebbe riduttivo, se non addirittura superfluo, soffermarsi su ogni singolo calciatore: la forza del Napoli è stata il gruppo, inteso in un'accezione anche più amplia che si accosta al significato di famiglia.
Napoli è questa, una grande famiglia: sia la città che la squadra. E ora cosa accade? Come nelle storie più belle non sempre c'è il lieto fine. Le parole di Conte e De Laurentiis sanno di un "vedremo". Forse, più da parte del patron c'è la volontà di continuare insieme, ma le parti si incontreranno e valuteranno cosa fare. In questo momento è difficile prendere una decisione sulle ali dell'euforia e dell'entusiasmo: serve una mente fredda e quella voglia di poter riscrivere la storia. Non solo il mercato, ma soprattutto la possibilità di migliorarsi a livello di risultati farà la differenza in questa decisione. Il Napoli ha trovato il suo comandante per la rivoluzione ed ha già iniziato a "scardinare il palazzo": sarebbe bello fare ancora un passo e riprendersi indietro anni di angherie e torti subiti. I 4 scudetti del Napoli ne valgono 10 delle strisciate del nord. E qual è ora l'obiettivo? Ce ne sono due all'orizzonte: la Champions, il sogno proibito di De Laurentiis, e altri scudetti che porterebbero ad avvicinarsi alla stella. Quanto sarebbe bello avere quel simboletto sullo stemma del Napoli? Tantissimo! Per farlo, però, serve un vero comandante: che possa essere Antonio Conte, per ora, non ci è dato saperlo. Intanto va ringraziato, ha dato il via a una nuova pagina di storia: noi gli diciamo grazie, hasta siempre comandante!
A cura di Giovanni Frezzetti
©RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202305/6077855f64f8faf8a21e75e8615e840c.jpg)
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202506/276244da265849a47cb1f4f1d8046481-scaled-e1748773605579.jpg)