Un inizio abbastanza buono del Napoli con McTominay che torna al gol, ma è solo un’illusione che dura poco. Eravamo già pronti a citare Dante con la sua “E uscimmo a riveder le stelle” per sottolineare il riscatto dopo il ko di Torino. E invece ecco un’altra sconfitta. La stella McTominay (che alla fine ne fa due) e la luce di Spinazzola gli unici due lampi di una partita che ha portato a galla tutte le fragilità difensive di questo assetto del Napoli. Prestazione complessiva e dei singoli completamente inguardabile. I primi due gol, quelli che hanno cambiato la partita, sono degni del grande classico del giovedì: scapoli contro ammogliati. Gli altri sono frutto di un totale sfasamento dei meccanismi di squadra. La squadra ha perso la sua solidità difensiva, l’arma vincente della scorsa stagione. Conte stavolta è sul banco degli imputati: i suoi tre cambi sono stati un tentativo disperato di cambiare spartito, ma la musica è rimasta stonata. Riesce anche difficile in questo momento, nel cuore della notte, trovare la lucidità per analizzare una debacle di così grande entità. Ora toccherà rialzarsi contro l’Inter, una delle favorite per lo scudetto. I nerazzurri sabato arrivano al Maradona in grande salute ed è una partita che sa già di scudetto. Al di là delle definizioni, sarà certamente una gara che dirà cosa è diventato questo Napoli: siamo una banda di paese oppure torneremo a suonare la musica dei Beatles che ha portato al quarto scudetto? Ad oggi la risposta può darla solo il campo.
A cura di Giovanni Frezzetti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA


/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202305/6077855f64f8faf8a21e75e8615e840c.jpg)
/www.calcionapoli1926.it/assets/uploads/202506/276244da265849a47cb1f4f1d8046481-scaled-e1748773605579.jpg)