Era la prima prova di maturità, quella che ha dato il via a un ciclo infernale del Napoli che l’ha brillantemente superata. Una vittoria a San Siro è sempre pesante, ma se arriva anche senza prendere gol e dimostrare di saper soffrire significa tanto. Ora di prove me arriveranno altre, ma Conte ormai ha trasmesso alla squadra gli occhi della tigre, e nel riflesso si vede uno storico quarto scudetto.


editoriali
Gli occhi della tigre (col riflesso dello scudetto)
Gli occhi della tigre (col riflesso dello scudetto)
—Gli occhi della tigre non sono solo quelli di Conte, ma anche quelli di Lukaku che lo ha trasmesso a tutto il Napoli sul prato di San Siro. Qualche critica in settimana è arrivata, ma lui ha reagito es ha dimostrato di essere decisivo anche al 50% della condizione. Un gol liberatorio, come quello di Kvara: anche lui al centro di rumor per il rinnovo di contratto. Invece alla Scala del calcio ha dipinto una tela caravaggesca che i napoletani, ma anche i milanisti, ricorderanno per sempre. I due gemelli del gol che hanno assorbito la grinta di Antonio Conte: quella corsetta ad accompagnare Neres all’85esimo fa capire la voglia che ci sta mettendo in questo progetto. Siamo solo all’inizio, ma la sua mano si vede e i margini di crescita sono esponenziali, nel gioco e nei singoli. Ne è un esempio Olivera che sembrava indemoniato: corsa e recuperi che sono stati fondamentali durante l’assalto del Milan. Stesso discorso di Meret che dà certezza e sembra aver recuperato la sua sicurezza risultando decisivo con le sue parate.
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Tornando alla squadra, qualche svarione in più rispetto alle scorse gare c’è stato, ma è comprensibile in una partita e in un palcoscenico così importante. Ciò che conta è che settimana dopo settimana il Napoli prende forma, cresce e stupisce. Merito di Conte e di quei famosi occhi della tigre: quando vede l’avversario all’angolo lui colpisce per metterlo al tappeto e i giocatori sono il suo braccio armato in campo. Insomma, gli aspetti positivi fanno ben sperare: è presto, certo, ma sarebbe anche da stupidi mentire e fingere che questo Napoli possa fare qualcosa di storico. Anche l’armonia del gruppo è fondamentale, e quell’abbraccio finale è l’ennesima testimonianza dell’atmosfera che si respira nello spogliatoio. La stessa aria che aleggia su Napoli dove l'entusiasmo dopo stasera è incontenibile: anche Conte ha detto che i tifosi devono sognare, ma ha voluto far mantenere i piedi per terra parlando di qualificazione europea come obiettivo. Ma in fondo non ci crede neanche lui: gli occhi della tigre questa volta mentano, nel riflesso si vede in lontanaza lo scudetto.
A cura di Giovanni Frezzetti
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