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editoriali

Politano e Lozano out, come riempire quella voragine sull’out di destra

politano

L'infortunio di Politano è la mancanza di un uomo pronto a sopperire alla sua mancanza

Francesco Casillo

Napoli-Inter crocevia per lo Scudetto e non solo. I partenopei dopo aver dominato il primo tempo si vedono costretti ad impattare sull 1-1 contro un Inter mai doma nel secondo tempo che trova il gol del pari con Edin Dzeko grazie ad una incredibile carambola. Sarebbe stato bello leggere questa breve frase come unica accezione del big match del Maradona. Ma come spesso capita le sciagure non arrivano mai sole e se di sciagura trattasi, la fascia destra del Napoli ne è la dimostrazione. Ounas parte per la Coppa d'Africa, si contagia e vengono riscontrati problemi cardiaci.

Lozano parte per il Messico per guadagnarsi uno slot utile per vivere da protagonista il Mondiale in Qatar e si fa male alla spalla. Almeno un mese di stop per lui. Ultimo baluardo della fascia destra resta Matteo Politano. Ma come già detto la sfortuna è dietro l'angolo e dopo soli 20 minuti di gioco l'ex ala interista è costretta ad abbandonare il terreno di gioco. Ora potremmo chiederci perchè dopo lo stop di Lobotka abbiamo perso anche Politano unico laterale di ruolo a disposizione di Spalletti e ricondurre il tutto alla solita sfortuna che ci accompagna nei momenti cruciali della stagione. Ma analizziamo con attenzione il perché delle cose, senza lasciarci andare ad inutili sconforti.

Tu quoque Politano, fili mi!

politano napoli

Ripetendo quanto già detto precedentemente tutti ci siamo chiesti perchè proprio lui, perchè rinunciare all'uomo che risulta essere l'unica possibilità concreta sulla corsia destra vista l'opaca prova di Elmas sabato al Maradona.

E le risposte sono legate per lo più a quello che è uno strano accanimento da parte del destino nei confronti di un Napoli che resta in gioco su più fronti con imminenti partite decisive, vedi quella di quest'oggi in terra catalana. Magari avremmo potuto sopperire alla mancanza di un centrale difensivo, con un ottimo Juan Jesus pronto a tornare in campo dal 1', sopperiremo alla mancanza di un fenomenale Lobotka con il rientrante Anguissa, ma all'assenza di Politano non abbiamo ,in questo momento, la possibilità di rimpiazzo. Matteo se pur non incisivo in zona gol svolge un lavoro di copertura eccellente. Salta l'uomo e crea superiorità numerica senza mai sbilanciare troppo il castello difensivo eretto da Mister Spalletti.

La scelta del tecnico toscano per sostituire il numero 21 ricadrà come già accaduto sabato pomeriggio su Elmas ma il macedone non ha nelle corde la possibilità di giocare largo sulla fascia. Né tantomeno Ounas è in grado in questo momento di garantire 90 minuti di affidabilità e copertura.

L'Inter è la vera bestia nero-azzurra: due gare, un punto e quattro infortuni...

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Sembrerà un caso ma già all'andata ci siamo ritrovati a dover scrivere di un buon Napoli che in quel di Milano usciva sconfitto per tre reti a due ma che perdeva per un lungo periodo di tempo due uomini chiave del gioco Spallettiano: Osimhen ed Anguissa. Sarà pur vero che si tratta di una coincidenza ma in due match con i neroazzurri abbiamo perso 4 uomini, 4 combattenti al servizio del condottiero di Certaldo. Se pur di coincidenza si tratti, spunto interessante di riflessione è però quello legato all'infortunio di Lobotka che giocava al posto del precedentemente infortunato in quel di San Siro, Anguissa. Il centrocampo zona nevralgica del gioco è stato sicuramente il reparto che più ha risentito della dura preparazione in vista del match del Maradona. Carichi di allenamento superiori e tensione psico-fisica ai massimi livelli, siamo sicuri che tutto ciò non abbia influito? Personalmente non escluderei nulla visto che spesso la testa è il vero motore del corpo umano, e i tanti pensieri sul match e le ansie dovute all'importanza di quest'ultimo hanno pesato come macigni.

Soluzioni tattiche in vista del cruciale incontro con il Barcellona di Xavi

Ed adesso? Come sostituire l'onnipresente Politano capace di sdoppiarsi in fase di raddoppio e di macinare chilometri sulla fascia? Questo è l'interrogativo che si sarà posto Luciano Spalletti in vista dell'impegno fondamentale dal sapore di Champions con il Barcellona di Xavi.

Come contrastare la temibile corsia mancina dei catalani? Jordi Alba, Pedri, Ferran Torres nella peggiore delle ipotesi, nella migliore Ferran si sposterà al centro dell'attacco e a sinistra si paleserà la minaccia Adama Traore con Dembelè in campo dal primo minuto ad occupare la corsia di destra del tridente blaugrana. Non dimentichiamoci altresì il possibile impiego di Gavi, mattatore e protagonista in Liga.

Soluzione possibile per Spalletti, ma conservativa, quella di schierare Kevin Malcuit nei tre dietro la punta per limitare la spinta offensiva di un mai domo Jordi Alba e quindi circoscrivere il pericolo dalla zona mediana in avanti, puntando su una nuova prestazione monstredi Giovanni Di Lorenzo. Scelta meno difensivista quella di affidare la corsia al rientrante Ounas che non ha i novanta minuti nelle gambe e che concederebbe vista la sua poca applicazione in fase difensiva, larghi spazi alle scorribande del numero 18 spagnolo che banchetterebbe in un palleggio rapido e fastidioso con il canterano Pedri. Quale sarà la scelta di Spalletti? Probabilmente nessuna delle due. Si opterà per una via di mezzo, offendere senza scoprirsi, concedere qualche ripartenza ma a propria volta imbastirle, chiudere gli spazi ma infilarsi in quelli concessici, e chi meglio di Elmas, se pur non a suo agio sulla fascia come visto con l'Inter, può farlo?

 

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A cura di Francesco Casillo