Però, nelle ultime settimane, si è aggiunto un nuovo metro di paragone su De Bruyne: Luka Modric. Dopo le prime due gare sono fioccati gli elogi per il regista croato: sembra che Maradona, il più grande di sempre, si sia magicamente reincarnato nel suo corpo. Un calciatore osannato, guidato dalla mano dello Spirito Santo. Per i più, le sue giocate hanno già oscurato Kevin De Bruyne, ma è realmente così? Modric è un fuoriclasse, nessuno sminuirebbe mai la sua carriera e il suo talento, ma il belga lo è altrettanto. In aggiunta, Kevin ha qualche annetto un meno: dettaglio non da poco nel calcio fisico del 2025. Allora perché questa disparità di trattamento? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Ecco che viene alla mente la possibilità che qualcuno stia tentando di portare avanti questa narrazione per destabilizzare l’ambiente Napoli, magari anche sminuendo il super mercato fatto dalla società. Qualcuno dice già il centrocampo del Milan sia il più forte d’Italia: la qualità c’è, ma riesce difficile pensare che in un ipotetico 4-3-3 il terzetto McTominay, Lobotka, De Bruyne (con anche Anguissa) non sia tra i migliori in Europa. Forse qualcuno ha dimenticato le gesta dello scozzese fondamentali per lo scudetto; forse ci si è anche dimenticati che Lobotka lo voleva il Barcellona (non il Pizzighettone); e forse ci si è anche dimenticati che De Bruyne, anche su una gamba, è capace di giocate fuori dal comune.
Insomma, potremmo scrivere una nuova Divina Commedia sull’argomento ma la malafede non merita di più. È chiara la linea dei mass media italiani, da sempre. Il mestiere richiederebbe una maggiore onestà intellettuale: il tifo va messo da perte e vanno analizzate le situazioni in base ai dati oggettivi. Il Milan di Allegri è una temibile avversaria per il Napoli senza ombra di dubbio, ma va ricordato che la squadra di Conte è un gradino sopra: il progetto è iniziato già lo scorso anno e procede spedito. Una crescita costante evidenziata dal super mercato e dal colpo De Bruyne. Applausi per Modric, ma all’ombra del Vesuvio ci si coccola Kevin: i conti si faranno a maggio ma è bene ricordare che i giudizi e le santificazioni vanno fatte con acume, qualità che, a quanto pare, scarseggia negli analisti calcistici del 2025.
A cura di Giovanni Frezzetti
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