calcionapoli1926 editoriali De Bruyne è un brocco, Modric è meglio di Maradona: la narrazione che prova a destabilizzare il Napoli

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De Bruyne è un brocco, Modric è meglio di Maradona: la narrazione che prova a destabilizzare il Napoli

De Bruyne è un brocco, Modric è meglio di Maradona: la narrazione che prova a destabilizzare il Napoli - immagine 1
Fioccano paragoni tra il belga e il croato: da un lato un ex calciatore, dall'altro un robot indistruttibile. Così "qualcuno" prova a colpire il Napoli
Giovanni Frezzetti
Giovanni Frezzetti Caporedattore 

Esperti, ex calciatori e allenatori, giornalisti e pure qualche vip: da quando il Milan ha annunciato Modric, la narrazione del calcio italiano ha subito una distorsione. L’arrivo di De Bruyne al Napoli aveva fatto drizzare (giustamente) i capelli ai tifosi azzurri e non solo. Un acquisto che, però, qualcuno ha provato subito a sminuire: “È fuori forma!”, “È venuto in Italia a fare le vacanze”, le frasi più comuni. Con l’arrivo del croato alla corte di Allegri questa narrazione ha subito un’impennata. È chiaro che sia solo teatro.

La narrazione distorta su Kevin De Bruyne

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Chi ha avuto la fortuna di osservare De Bruyne nei ritiri di Dimaro e Castel di Sangro, ha visto con i suoi occhi la classe sopra la media di un calciatore senza tempo. Eppure, qualcuno ha sparato giudizi a distanza. I dubbi dei soloni sono sorti già in estate quando, senza aver visto mezzo allenamento, hanno additato De Bruyne come ex giocatore. Quante sciocchezze! Col Sassuolo, poi, aveva già fatto cambiare idea a qualche professorene che poi è stato pronto dopo la prova più opaca col Cagliari a sparare nuovamente sentenze. Insomma, una confusione totale da parte di chi si è elevato a profondo conoscitore calcistico. Eppure, agli sguardi più attenti non sono sfuggite le minuzie delle prestazioni del belga: sempre la testa, personalità e continua voglia di inventare in verticale. Tutte caratteristiche che fanno capire quanto porterà la sua presenza in campo al Napoli. E volendo essere ancor più pignoli, anche fuori dal campo, nello spogliatoio, è già sicuramente uno dei leader, ruolo che gli spetta di diretto dato il suo palmares. Insomma, una smentita a chi lo voleva rottamare l’ha già data il campo.


Però, nelle ultime settimane, si è aggiunto un nuovo metro di paragone su De Bruyne: Luka Modric. Dopo le prime due gare sono fioccati gli elogi per il regista croato: sembra che Maradona, il più grande di sempre, si sia magicamente reincarnato nel suo corpo. Un calciatore osannato, guidato dalla mano dello Spirito Santo. Per i più, le sue giocate hanno già oscurato Kevin De Bruyne, ma è realmente così? Modric è un fuoriclasse, nessuno sminuirebbe mai la sua carriera e il suo talento, ma il belga lo è altrettanto. In aggiunta, Kevin ha qualche annetto un meno: dettaglio non da poco nel calcio fisico del 2025. Allora perché questa disparità di trattamento? A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca. Ecco che viene alla mente la possibilità che qualcuno stia tentando di portare avanti questa narrazione per destabilizzare l’ambiente Napoli, magari anche sminuendo il super mercato fatto dalla società. Qualcuno dice già il centrocampo del Milan sia il più forte d’Italia: la qualità c’è, ma riesce difficile pensare che in un ipotetico 4-3-3 il terzetto McTominay, Lobotka, De Bruyne (con anche Anguissa) non sia tra i migliori in Europa. Forse qualcuno ha dimenticato le gesta dello scozzese fondamentali per lo scudetto; forse ci si è anche dimenticati che Lobotka lo voleva il Barcellona (non il Pizzighettone); e forse ci si è anche dimenticati che De Bruyne, anche su una gamba, è capace di giocate fuori dal comune.

Insomma, potremmo scrivere una nuova Divina Commedia sull’argomento ma la malafede non merita di più. È chiara la linea dei mass media italiani, da sempre. Il mestiere richiederebbe una maggiore onestà intellettuale: il tifo va messo da perte e vanno analizzate le situazioni in base ai dati oggettivi. Il Milan di Allegri è una temibile avversaria per il Napoli senza ombra di dubbio, ma va ricordato che la squadra di Conte è un gradino sopra: il progetto è iniziato già lo scorso anno e procede spedito. Una crescita costante evidenziata dal super mercato e dal colpo De Bruyne. Applausi per Modric, ma all’ombra del Vesuvio ci si coccola Kevin: i conti si faranno a maggio ma è bene ricordare che i giudizi e le santificazioni vanno fatte con acume, qualità che, a quanto pare, scarseggia negli analisti calcistici del 2025.

A cura di Giovanni Frezzetti

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