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editoriali

Quando Davide sconfisse Golia e Boghossian fece tornare grande Napoli per una notte

napoli inter
L'impresa degli azzurri nel 1997 che eliminarono i nerazzurri nella semifinale della Coppa Italia
Domenico D'Ausilio
Domenico D'Ausilio Vice caporedattore 

Domenica alle 18.00 al Maradona si affronteranno Napoli e Inter, gara valida per la 36esima giornata del campionato di Serie A. Gli azzurri sono tornati sul tetto d'Italia dopo 33 anni e con ben cinque giornate d'anticipo; potranno disputare questa gara con serenità, a differenza dei nerazzurri che sono ancora in lotta per un posto Champions. Questo match rievoca molti dolci ricordi nelle menti e nei cuori dei tifosi azzurri: come l'1-0 del 2008 con gol di Zalayeta al terzo minuto, contro i campioni d'Italia di allora, nel primo anno nella massima serie dell'era De Laurentiis; oppure l'1-1 del 2011 che ci permise di tornare in Champions League dopo 21 anni. Ma oggi vogliamo ricordare l'impresa del Napoli che eliminò in semifinale di Coppa Italia 1996-1997 la corazzata Inter.

Napoli-Inter, quando Davide batte Golia

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Il Napoli nel 1997 tornò in semifinale di Coppa Italia dal 1991, praticamente dalla fine dell'era Maradona. I tifosi azzurri erano affamati di vittorie, dopo l'abbuffata di successi dal 1987 al 1990. Gli azzurri eliminarono in sequenza: Monza, Pescara e Lazio per poi arrivare in semifinale contro l'Inter di Roy Hodgson. Gli azzurri erano nettamente sfavoriti per la conquista della finale ma con un incredibile 1-1 a San Siro nella gara d'andata potevano guardare con fiducia alla gara di ritorno, visto che all'epoca i gol segnati fuori casa valevano ancora doppio. Al Meazza, vantaggio nerazzurro con Zamorano dopo sei minuti e replica quasi immediata grazie alla solita punizione di André Cruz, vero idolo dei tifosi i quali lo accompagnavano col coro "Cruz, Cruz, Cruz", poi riportato in auge questa stagione con quello dedicato all'idolo coreano Kim Min-jae: "Kim, Kim, Kim". Nel match di ritorno, però, le cose non si misero come previsto perché dopo 11 minuti Javier Zanetti portò in vantaggio l'Inter, facendo pendere l'ago della bilancia di nuovo dalla parte dei nerazzurri. Ma Beto a 20 minuti dalla fine riuscì a pareggiare riuscendo a penetrare di forza nelle strette maglie della difesa interista e a fulminare Pagliuca in uscita. Il match proseguì ai supplementari, ma il risultato non si sbloccò.

Si andò, dunque, ai calci di rigore. Entrambe le squadre disponevano di grandi para rigori: l'azzurro Pino Taglialatela e il nerazzurro e portiere della Nazionale Gianluca Pagliuca. La parità proseguì fino al terzo rigore quando per l'Inter sbagliò Massimo Paganin, il cui tiro fu neutralizzato dall'estremo difensore del Napoli. Per gli azzurri sul dischetto per il quinto rigore, quello decisivo, si presentò Alain Boghossian, centrocampista francese che diventò campione del mondo l'anno dopo, il quale gonfiò la rete e portò il Napoli dritto in finale. Davide aveva battuto Golia. Al timone del vascello azzurro c'era Gigi Simoni, autore di un autentico miracolo, il quale fu corteggiato proprio dal club nerazzurro e con cui firmò per la stagione successiva. Questo non andò giù al presidente azzurro Corrado Ferlaino, il quale lo esonerò, privandolo della finale di Coppa Italia con il Vicenza, poi persa mestamente ai supplementari al Menti. Ma questa è un'altra storia.

A cura di Domenico D'Ausilio

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